513 MCCCCCIII, DICEMBRE. 514 signatioue. Etiam il ducha di Urbino vi dovea mandarvi uno per aver le sue robe ; ma li do son parliti senza sua saputa, di che lui si duol assa’ dii ducha Valentino. Item, crede omnino bisognerà ajulo di la Signoria ad aquistar il stato per li nepoli dii Cardinal San Zorzi; la qual cossa fa per la Signoria. Et il legato Tioli, in itinere, à scripto una lettera al Cardinal Capaze la mostri al papa, che ancora la Signoria atendeva a le pratiche di haver Fano. Aricorda esso orator è bon temporizar, e far chareze al ditto legato. Item, diman, si ’l sarà bon tempo, il papa an-dera a San Ianni ; e Roan partirà mercore, el qual fa il tutto contra la Signoria nostra e partese con mal animo. Di Faenza, di proveditori, di 7. Come hanno auto lettere di Tussignano di Zuan Paulo Manfron, qual è sta 6 zorni de lì, qual do siete (ad) andarvi, eh’ è solum luntan 15 mia, por li tempi calivi, neve e passi slranii. El avisa, Ramazoto, che li dovea venir a parlar, li ha scrilo, e manda la lettera ; non à potuto passar el rivo, tanto e slà grosso, et è torna in Ymola, ma che doman el vera omnino. La qual lettera è di 2, serita in la rocha di Ymola al Manfron. Item, essi proveditori avisano esser stati alozati col campo a li frati di San Francesco di l’Observantia ; è disiati, hanno patito danni per ducati 115, però pregano li sia dati. Item, mandano una lista di elemosine essi frali haveano a 1’ anno da li signori Manfredi, ut patét in poliza. Di Bimano, dii proveditor, di 7. Come mandò a Santo Archanzolo sier Zuan Maria Mudazo capitanio di le barche armade, qual li scrive aver almlo quella rocha liberamente da quel castelan. E poi zonse lì a Rimano Zuan Piero Stella secretario nostro, con uno messo di la duchessa di Urbin veniva a far consignar la dilla rocha ; ma visto non bisogna et esser slà fato l’electo, s’èritornà indriedo. Di sier Vieenzo Valier castelan in Arimino, di 7. Come ha ricevuto la licentia e partirà ; ma prima à mudato li fanli di rocha, e postovi de li fanti di Zuan Mato etc. Di sier Zuan Maria Mudazo, data in Santo Archanzolo a dì 7. Come eri, a hore 23, zonse lì, e quel castelan li dè la rocha. qual teniva per nome dii ducha di Urbin etc. E ditta lettera è drizata a sier Domenego Malipi ro proveditor a Rimino. Ihi Zuan Piero Stella secretorio, data a Urbin a dìRicevute nostre, con la licentia, e prima abi la rocha di Santo Archanzolo, fo da domino Federico di Campo Fregoso eh’è rimasto loehotenente per il ducha, e li dimandò ut supra. Disse bisognava aspectar la duchessa, la qual intrò la sera con gran jubilo di tutto il populo, che li fo conira e l’ace-ptono aliegramente. Dii ditto, di 4, ivi. Come visitò la duchessa; si alegrò esser intrata nel stato, poi li disse di la rocha sopradita. Li rispose esser ubligatissima a la Signoria nostra, e ordinò le lettere a quel castelano, et manda la copia, dicendo che etiam scriverla al ducha a Roma ; che si per aventura non havesse li conlrasegni, li hurìa ; e li dè un homo con lui a far questo effeclo, con gran parole di servitù. Dii ditto, di 8, da Rimino. Dii zonzer lì con quel nontio, e trovato esser seguito l’efeto, 1' à ri-mandà a Urbino. Di fra’ llironimo heremita, date a Rimano a dì 7. Come, poi patito assa’, è stato messo in prexon per il marchexe suo di Mantoa per relation di cativi, per esser stato servitor di questa Signoria. E poi rilassato, vene a Venetia dove è stato alquanti dì ; e non à voluto occupar la Signoria, ma va a Ro- 242 * ma. E avisa, come sviserato servitor, che in camino a Magnavacha IrovòMatheo da Ruse straveslito, el alo-zono insieme a 1’ hostaria per la eognoscenza si ha-viano ; col qual rasonono, che ’l veniva a Venecia per il signor di Pexaro. E lui li disse, quel signor laria ben far quel à fato il signor de Rimino. F. lui Mathio rispose non lo farà mai; e che Piero Zcniil è in rocha, qual è inimicissimo di la Signoria ; et che si farà pace Ira Franza e Spagna tutti Contra la Signoria etc. El qual Mathio da Buse è homo di missier Zuan Bentivoy, et era luogotenente dii signor Pandolfo in Arimino. Di Ruigo, di sier Andrea Erigo podestà et capitanio. Come è stato in rocha, e il bisogno di quella, ut in litteris, è da proveder. Di Franza è molte lettere. Qual non si potc lezer, el importano assai. Fo rimesse a lezerle da poi disnar. È da saper, in questa matina vene in Colegio sier Francesco Longo proveditor sora l’armar, con Alvise Zio scrivati, e disse le galie disarmate ha-viano auto pochissimo et li soracomiti assai, unde di zio fo gran remor. Da poi disnar fo gran Consejo, e fu posto parte per li consieri dar una fontegaria di le prime vache-rano a uno . . ., fo comito di sier Beneto da Pexaro capitanio zeneral, per haversi benissimo portato; et fu presa. Item, fu posto dar la quarantia novissima a sier Francesco da Leze proveditor e synico— qual ave