LIBRO NONO. 189 hà già colpito, ed vccifò, fu quello, che oppreffe l’Imperator Baldui-no, e il Patriarca d’allhoraPantaleone Giudiniano, quando nelpen-iàre alla difcià di fuori, trouaronfi nel più profondo della notte iènza forze, e lènza configlio precipitati in vn punto à gli vltimi eiìremi. Fù il cafo loro così diiperato, e indantaneo, che non hauendo tempo nè menodipenfara ripieghi, nonfeppero, che obbedir naturalmente alla foga. Nella fteda ofcurità della notte fortiron fuori incogniti dal- Balduin0¡e la parte del mare, feco tolto quel più di pretiofo, che promiiè loro Pan- u Tama*. guftia, el pericolo delPeífer colti. Montarono foura vn picciolo in- cafus&ono’ contrato Nauilio, e con eifo andarono à trouar Marco Gradenigo, e ranno à l’Armata, dou era condotta già per impedir Trabifonda. Confiderà-rono là infierne pur troppo la lor codiamone all'vltimo partito. Per- u'era co tu dutaCodantinopoliper colpa proditoria de’Greci, ben videro noruLarmattU redar più loro vn palmo di terra da ponerui il piede 5 einmarel’Ar-mata, ridotta in quelle fole Galee, non più badante à difender fèdef ià, non che gli altri ad offèndere. Conchiuièro, che tant’era il dimorar di più in quei contorni, quanto vn’offèrirfi alla balia de’nemici trionfanti. Dierono all’acque i remi, e inuolatifi dall’imminente periglio, corièro dirittamente à prender terra sùl’Ifola di Negroponte, e di là in Candia. Correuano ancora in quell’Ifola i primi foipetti di ponte/ qualche inuaiìone 5 Per ciò il Gradenigo, e il Patriarca vi fi trattennero,- e Balduino, pur cercando alcun refrigerio alle iùe deplorabili cala- 9c-_ mità, paisò à Roma, e in Francia poi. Immenfo fù il dolore di quedo dia. ' Gouerno. La perdita di Codantinopoli raccordò gli erarij confluiti* il fangue fagnficato in acquidarla prima, e in fodenprla dapoi à gl’ S pà-Imperatori contro di tanti nemici. Deploroifi la finarrita Maedà, che aiuti-in auella Reggia ne poífedea la República 5 le tronche vtilità de’ nego-tij j le mercantili corrifoondenze interrotte 5 le copioiè perdute rendite , che da Quella, e dall’altre Città del mar nero à Venetiacon fommo ricchezze di continuo confluiuano. Si pensò immediate a’ripieghi 5 fi efoedirono al Pontefice in Roma, & à Luigi in Francia Ambafciato- f™baicia-. ri efpreffì per fiancheggiar Pindanze di Baldumo, ancorché tutto riu- Tirelapi fciflè in vano > e ben iapendofi, che da neifuno più, che da iè deifì,con- Ml > fidar fi deue ne’fommitrauagli, furono in quel mentre armate venti-m v’vi°' due Galee, e iène appoggiò il comando à Marco Michele. Eifcioliè^”»*'^ predo, e fermato in Candia nel primo viaggio, trouò quiui le coiè re- n¿a, m Ca' dituite alla quiete. Vera dato il Gradenigo di grande indromen tos 1260 e AleiTìo Calergi già tanto infedo, infignito del patritio Carattere, e vedito ancor l’animo di queda foorza, haueaui grandemente con alti etanta fedeltà cooperato. Vi fi trattenne il Michele alcun giorno s V ni quelle, & alcuni Vaicelli colà permanen ti alle àie Galee, e con ta-leapparato pafsò in Arcipelago àdifefadelPIfole, &àquelpiù, che, 5 l’occafione gli haueife offerito. L’ardire intrepido del Capitano, auua- lorato