75 MCCCCCIII, SliTTEMOHE. 76 unum est non sarà sicuro in niun loco. Fu messo focho ni palazo di Orsini c brusii una bona parte. In Roma non si vede si non arme. 11 castello, avanti lo accordo, trote alcune buche di artilarie e ne ama-zò alquanti. Di 24. Come cri, cerca bore 22, inlrò in Roma el signor Fabio Orsini fo fiol dii signor Paulo, insieme con el fiol dii conte di Pitiano, con zercha 200 schiopetieri et 400 fanti et 300 balestrieri et zercha 300 homini d’arme, con tanta furia. E subito intrati, andorno a meter a sacho quante caxe de spagnoli trovono e li tajavano a pezi. Tutta Roma era in arme. Non si sentiva altro se non : “Orso ! Orso ! et Colona„. Il castello trava a la terra con gran furia, e si dice l’è d’acordo col Colegio di cardinali; ma loro non se fida, perchè vorebeno meter un castellano a suo modo, e quel castellali non vole : è mal si-gnal. Il ducha sta pur in palazo con la sua zente, e à l'alo venir 500 lanze di le sue che erano di fuora, dentro, e si sta con gran guardie. Si judica non sarà sicuro e sarà tajato a pezi in palazo, si ’l Colegio di cardinali non li provede. Et li altri spagnoli sono in Borgo, non trovano buso di logarsi. Si aspeta ozi o domali il signor Zuan Zordan Orsini, eli’ è il primo di la caxa, con uno grandissimo exercito. Tulli li altri foraussili, parte è intrati e parte inlrerano per tutta questa setimana, e apresso Roma do mia, sono lanze 400 francese et 2000 fanti per guarda di la terra, ma non osano andar atomo, dubitando esser tajati a pezi. 11 ducha à dato per far lo exequio dii papa ducali 18 milia, il qual si farà venere proximo, e si ticn poi dominica, non inlervenendo altro, se * ne anderano in conclavi. Copia di una lettera dii Signor turcho a la Signoria nostra, per la qual conferma la paxe. Sultan Bayezit imperador, per la Dio gratia, de Asia et Europa etc., a lo excellentissimo et illustrissimo et honorato doxe de la illustrissima Signoria de Venotia domino Leonardo Lauredano, le hono-revole et conveniente salutation, con i sopraditti titoli mandemo a la cxcellentia vostra. Nolifiehemo a la excellenlia vostra, come nei zorni passadi havete mandato al mio imperio el vostro secretano cerchando la paxe, la qual rechiesta ha acceptado la mia majestà, et sopra questa dimanda funo scripli capitoli li quali ve liavemo manda per el secretano insieme cum el mio schiavo Aly : et havendo visto la excellenlia vostra i dieli capitoli, et quello in epsi so contien, lutti li havete acceptadi, et al conspecto del soprascritto schiavo mio Aly bei li havete jurato ; et da possa havete mandato el degno et fidelissimo ambassador vostro missier Andrea Griti, et insieme cum el ditto mio schiavo è venuto al mio imperio, affirmando come li mandali capitoli et tutto quello che in epsi se contien have-tc acceptalo cum vostro sacramento; et lutto benissimo havemo intexo* et la cxcellentia nostra anchora i mandati capitoli, con tutto quello che in epsi se con-lien, ha acceptato et confirmado, et tutto tenimo fermo et constante, sì che non possi esser altramente, et cussi siate advisati ; et cum li sopraditti mandas-scmo, olirà i capitoli, uno altro honorato nostro comandamento, ne lo qual se contien le robe tolte dentro de Santa Maura et le robe spedante a’ musulmani ; et cussi tutto quello se contien nel dillo nostro honorato comandamento acceptemo et con-firnicmo, nè sarà altramente, et cussi sapiate. Et se dal canto vostro non nascerà alcun manchamento, da nui non serà mai, et cussi siati certi ; et per assetar alcune altre fac'ende che sono de mezo, havemo tenuto qui el vostro ambassador, et cussi ve sia noto. Scripta ne la imperiai nostra residentia, a dì 8 de avoslo ne i anni de Cristo 1503. Venuta con lettere di 9 avosto di V orator. Dìi mese di septenibrio 1503. •m A dì primo. Fo lettere di Roma di sier Antonio Zustignan dotor orator nostro, di 25 et 26. Come el Cardinal San Piero in Vincula era mia 40 lon-tan di Roma; e si aspetava il Cardinal Roan con Ascanio, che vieneno di Pranza ; etiam San Zorzi e altri cardinali. De 26, vidi una lettera particular di Roma. Come il ducha fè venir tutta la sua zente in Roma, di’ è 400 lanze e cercha 3000 fanti, e tra balestrieri e schiopetieri 2000, la qual zente è fortificata tutta' al palazo dii papa, e più non dubita di nulla. Il Colegio di cardinali li ha mandato a dir si voy partir di palazo, altramente, si ’l ge inlravegnirà cossa algu-na, sarà suo danno. Li à risposto non si voler partir. Romani dubita non sia posto la cita a sacho da’spagnoli. Eri etiam il Colegio mandò a dir a Orsini che si partiseno di Roma, i qual per obedir immediate eri sera si parlino. E tutta Roma è in arme, e ogni zorno si lajano a pezi 1’ un con l’altro, e si aspeta de molli francesi» Da poi disnar, fu Pregadi. Fu posto, per li savii