/ LIBRO VINTESIMOSESTO. 60f molto importanti, e di geloiòrifleffo tra gli altri, al qual'effetto fret- ^umIm toioiàmente mandarono per ogni luogo alcune Galee. Fù per fecon- ghi. da la miifionedi Leonardo Boldù con molte militie à Gioanni Cerno- £ ^ uicchio. Era Signor egli de’ luoghi alla parte del Lago contigui, di-friunZ'-pendente antico della Republica, &il Gouerno, per maggiormente uc,f/àòio- li- 1 1 1 ■ 11 ' ' anniCerna- obligarlo, hauealo iubito a primi moti marcato del patritio caratte? uicchi o. re ; onde 1 eccitò il Generale col proprio intereiTeetiandio, di ammaf-iàr’infieme quei Tuoi foggetti, e tentar per acqua il iòccoriò all’afsedia-ta Città. Reilò poi per terzo terminato, e nel medeiìmo tempo eiequi-to,diauanzar entro al fiume ¡’Armata; e facendo ancora per quella-, parte ogni sforzo, chiamami, ediuertirui il nemico, e porger campo più libero al Boldù, &al Cernouicchio colà d’intraprendere. Penetrarono tutti cjuefli legni fino al pafio di San Sergio, difcoflo cinque miglia da Scutari, e doue il fiume, in più luoghi abballandoli, angu- sa» Sergio. ilia l’alueo, e lo fi incapace à riceuere Galee nel fèno. ITurchi niente meno auueduti, che i noflri animofi, offeruatili trafeorfi fino à quel fe-gno,afpiraronoà imprigionameli dentro, e ncceffitarli à perirai, o ^dncmuo principiarono per ciò ad vn poilo in dietro, chiamato la Scala, e d’andi- ¿, r”32-to riftretto, ad otturar con folti traui, e grotte catene gli anguiti paffi. Ma vn fuggito foldatohebbela fede, e il merito ¿‘impedirne à tempo l’eccidio. Auuertì dell’opera nemica il Generale, «Scegli incontinente apprendendola, retrocedete Galee fino alle bocche, doue ha ueanoi Turchi già cominciati i lauori, ed infrantili, e diftruttili in_, v’occupa il gran parte, occupò il poilo per lui. Soura le ripe diflefi i Barbari, cer- f0^° • cauan Jall’altodi offender l’Armata con archi,moichetti, & altr’armi. ojfe/e vi-Si copriano alla meglio i Veneti per eièntariène, e dal baffo anch’egli-cendeuolt-no à fulmini di bombarde /cagliate contra i forti fluoli di coloro sù gli orli degli argini efpofli, ne vccideano in gran quantità. Sforzati finalmente i Turchi di ritirarfi, finì ancor l’Armata di abbattere i piantati Scaecìati ,• oflacoli 5 Lafciouui pofeia il Mocenigo quattro Galee, per impedirne Turchi dai. il rinuouo, e tornò egli al primo luogo di San Sergio col corpo inte-ro. Da quella parte tentò il Generale,e dall’altra il Boldù, & il Cerno- mata à Sun uicchio,tuttelepruouedivalor’, e di sforzo ardito, per introdurgli-Scrgl0, tro à Scutari viueri, e genti ; ma troppo fortemente gli Ottomani d’in- impediti torno calcati, refèro inutile, eferon fèmpre fuanirfenza effetto qua-lunque attentato. Stretta per ciò la Città, e vedutali diiperata di elle- uri CA non nmedij, fi raccomandaua in quell’angufla coilitutione al fuo folo interno coraggio. Eraui à foflenerlacon marca diPublico Rappre/en-tante, e con petto prouato ancora in altre occafioni di tempra fa/da_, pa t0n!r .ano, per fe fleiTo, per Giacomo il Padre r e per Pietro ! j-ì ,mCpCO ‘nfigne • Bramaua eglianfiofamente foccoriò} ma. fende. la ditticolta di riceuerlonon perciò fmarriualo punto. Forauanoi ne*-micilc muraglie al di fuori, e ruinauano le Caie al di dentro giorno, e notte