LIBRO TRENTESIMOPRIMO. 7Ó7 na, De’ Turchi, alcuni pochi fi lanciarono in mare, e raccolti da piccioli lor legni làluaronfi $ ma de’ Chriftiani, può dirli neisuno, e toccò , tra gli altri anco al Loredano, alFArmerio, & à Stefano Ottobono di iagriììcar nell’acque, e nel fuoco le vite. Vn’altro de’ noftri Vafcelli, faiiorénc, che fi ipiccò del pari co’ due incendiati con t ra i nemici,reftòfquafÌato,e to profon. profondato da’tirijnè alcun legno vi fù in oltre dell’Armata Venerabiledat0 • fimuoueilè, ò combattelfe,fè nonco’Cannoni in diftanza, lènza làper- Neffm'ai-fi, lè ciò auuenifle, ò per timore degli infortuni) a’ tre fucceduti, ò per altradeftinatacagione. Vincenzo Polani, Gouernatordi vnagroiTiL batte. Galea, che fi cacciò nel mezzo, e contefe brauamente due hore, alla. fine furiolàmente colpito, rimanea vittima, fe il vento non ioccorealo w Governa. à inuolaruifi. Fu foloin iomma tra tutti fauorito dalla forte Luigi Mar- \0cra^‘u c‘*‘ cellojà lui lòlo riufcì di afferrar’vna naue, predella, & arderla,e l’Armata Trc/o, & Venetalènza di più, fi ritirò nelf Iiòla di Prodamo, e reftò la Turca colà Sorta vicino al luogo, doue lèguì, ò doue per dir meglio, doueafeguir la Luigi mar-battaglia. Quando ne’primi apparecchi Ottomani publicòla fama, cl}loJrmata che contro all’Ifola di Rhodi tender’effi doueffero, intimorito il Gran veneta fi n Maeilro di queiCaualieri, ricoricai Rè Chriflianiifimo per aiuto, e la Maeilà di Luigi, volendo nel principio dell’aflùntione fua dar fàggio vantaggio. al mondo di gran pietà, fece armar a quell’effètto in Pronenza venti-due Vafcelli. Scopertali poi la guerra contrala* Republica, pregò'a I-lhor’anch’ella il Re di dar quel foccorio à fe ftelTa,che ciouea niente meno Chriflianamenteièruire alla comune ditela, eiaMaeftàlùa, noiL, foto volentieri gliele concedè, ma eshibileancora delPaltre forze, occorrendo. Oragiunferoal Zantequefli Vafcelli Francefi poco da- vafcciu poi Seguitili accidenti ilienturati predetti. Il Generale fi (piccò iùbito al àritrouarii. Vi fi vniron di più nel medefimo tempo tré altre Nani di ' Rhodi, e battutoconfìgliotràCapidiquarimprefafihaueiTeà tentare per prima, fcelfèro, conformi,di aiTalire à tutto tranfito l’Armata nemi- Lr Yjlrmx ca. Tutti dunque ardenti trattili fuori à rintraciarla, icoprironlain vntaTur^ luogo chiamato Tornelè, e videro à ftar le Turche Galee con le Puppe scopertaft à Lidi appoggiate, e come in atto anco allhoragli huoinini di balzar’ vicfno««r in terra, e darli alla fuga. Caricarono i noftri tutto quel giorno pie- YuggirT d‘ cioli Valcelletti dipolui, e bitumi, per approffimaruifi, gittarueli dentro , e incendiarle, e la mattina feguente comandò ilGrimani à dodeci groife Galee, che rimurchiar li doueifero. Mai Turchi, vedutele da. alcune grof lontano, e moffifi fubito loro incontro per affrontarle, allhor’auuenne ^¡cGcMa-vn moftmofo, e non penfato accidente. Elle, in vece di andar’innan- . ti alla pugna, ritornarono addietro, e da ciò prelò maggior coraggio E le Calee coloro, furono addoifo alle picciole naui, iellate Iole, abbandonate, poi fi ritira e in diftanza dalle grofse Galee, e lènza contrailo le prefero. Inai-”0* tra parte alcune lottili noftre, più ardite dell’altre, fi fpinfero con furia E le ^aui iòura di alcune de’ Turchi, che ofseruarono feparate dal loro corpo, e a‘