LIBRO VINTESIMO. 4?7 nel mezzo alle noßre, che sfoderate lontane, e di/coperte nemiche, , ¿la cut pofsiamo guardarci. Non fine eue cosìfacile il veneno da fi-fpetta ?nano. La famigliare, fe quell' off er it o c er-chiofponfale, viene à cerchiargli del Ducato di Milano le tempie fuperbe. Sono cofe quefie non elaborate, ò fpecolate da mendicate, ed offot figliate ragioni fono eut denti, e fono più che neceffarte àfe-guire co la certezza, che habbiamo^ià noi degl’inter efij degli animi. T*roppo e grade ilfaggiojhe ci ha dato coftut di fua prot ernia nel-l'opere,& a fi tonipaffate,per ifperario in auuentre nonfimile. Ancorché con efficacia pregato vna volta , negò apertamente gli aiuti alle premurofe vrgenze dell’armi noflre. S olle citato di nuouo, negligente vi pensò,pigrofi moffe, tardo, e debole vi comparue infine. L’agente poi, che qui mandò, fubito ritiratofi dal Campo il G on-zaga,chepoteadtr di più alla publica Mae fi à per rinfacciarla? E che ceffe colui alle noßrefenfitiue rifpofle da primi efprefst temerariij concetti? Replicò,proteßandojl difpregio ; Accettò /prezzate, la licenza delfuo Padrone dal nofiro feruigio. Che pin d’iniquità premeditata può hauerfi?e co le aggiunte amarezze, che piùfperarfi in Francefco di raddolcito ? G ta con la licenza datagli,e con le cofe paffate fono caminati i difgußi,e l’offefe. D i ogni honore,di ognifii-ma fu a in auuenirefar ebbe il merito,riö della noflra^ma dellaRepu-bltca dtF tor e zanche ci haurebbe violent emet e condot tini .Egli pereto inalterabile nelpefsimo affetto-Jo meno à tantiponderatiriflef sidtparere mi cangio 5 Sento di confermarmi su’Iprefo già di he en tiarloi, Così dourafst annotare innfpofta al Medici, e così propor-rafsi al S e nato, quando aneti elle concilino le loro efpreffe difcrepà-ze alle ragioni debolmente da me difeorfe. Riadatofì ioura quello parere di nuouo il congreifo, ciaicuno vi fi copoièj fu tale propofto,e pre- % fo dalla publica maturità, talanco fu à Cofimo comnumicato. No io sforza. volò iubito 1 auuiio allo Sforza ; ed egli iubito ftriniè, e conchiuiè la. £. „ Ynjfcs preueduta fua Colleganza col Duca 5 Andouui la promeffa del matri- al Buca F ' monio, e verificoflì ne" fatti non vana la gelofia concepita, e non re- liN°- Mmm prenfi-