412, DE’ FATTI- VENETI. l’altreforzenauali, dall’Arcipelago richiamate. Haueano introdotto ne’ precedenti tempi quelli Autori, come ancor dicemmo, di eleggere ' nel principio di guerra importan te vn militar configlio, comporto di cento Nobili de’ più maturi, e più icelti, con autorità di deliberar*, e rifoluere. Vollero inqueila, ch’era eguale, per non dirfùperiore, ad cgn altra,dellaileiTa manieradirigerii. Fù prefo il decreto 5fu preicritto, che ne poteifero entrar fin quattro d’vna medefima famiglia; ne venero eletti in cinque reduttioni dal Configlio Maggiore venti al giorno, 0 intraprelèr quelli col Doge, Confi glieri, Capi di Quaranta, Confi-wnim e e. ^ ^ Auogadori attuali, e Configlieliviciti, tutti inchiufiui, 1 incarico, e la poteilà in quella emergenza iòurana. Col numero delle militie, che fi potè raccogliere in Italia, e luoghi propinqui, inuoca-toaliòlito, come in tutte le occorrenze fimili, il patrocinio di Dio , molniZ v£ì il Car mignola in Campagna, e dirizzò in Lombardia. Erafi in tan-bardia. to intruiò nella Romagna il maggior neruo delle forze Viiconti, e fenza oppofitione impadronitofi di alcuni luoghi . Ma ientito Filippo il fremito lungi, cominciò vna volta timido penfara iiioi calibe dubbiofo di poter foilenere quei luoghi fleffì cótra farmi Fiorentine,Forlì , ed Imola fpecialmente, e di guardar nello fleflò tempo dalle Venete la Lombardia» pensò raccogliere tutte le iùe forze irL> vn corpo, & impiegarle doue preuedeane più pericoloiò il biiògno. niippo rac Co* iniiiè à tutte, & anco à quelle in Toicana, che doueilèro alla volta Tastiti Í ritornar iène, e per Ieuarfi d altroue tutti i fòfpetti, parimen- for™.te ° ti ordinò, che i detti luoghi nella Romagna da lui occupati, fi coniè-gnailèro a'Pon tifici] Miniilri. Fù fàggio l’ordine , mavn poco tardo. Paflàto in Lombardia il Carmignola, ripieno d’odio contra Filippo, e Carmigno- d’ambitione in le Hello, concepì di forprender Brelcia,già tolta dal me-jor/rSr defimo Filippo à Pandolfo Malateila negliacquiili accennati già; e due Brefcia. fomenti ve lo dilpofero ; L’vno, il Popolo auueriò al Milaneiè,ed à quello Gouernopropeniò ; L’altro »Pietro, & Achille Auogadri, che Primati dellaCittà » precedeuano anche gli.altri dioÌTequioiò affetto alla. República. Alcunaeiitattione frapponeafi nel mezzo alle trattatio-ni legatamente introdotte , per qualche militia, penetrataui freica-mente di ordine del Duca; fotto la condotta di vn tal’Oldrado, fuo Cap y. Ma gli Auogadri animofi, potenti, e diuoti, e come Guelfi ancor più nimici del Duca Ghibellino, nulla pauentarono l’oitacolo; u prende Ruppero di concerto vna notte portion di muraglia; ed entratoui Ugelli di per elfa il Carmignola con gran parte dellefercito, il giorno de’ ventun •Pietro, & Marzo occupò Breicia ; prefidiolla di artiglierie, di munitioni, e mili-wfadr*.'4 tie J e furonui à {corcarlo non meno diligenti Marco Dandolo, e Geor-1426 gioCornaro,Proueditori nel Campo. Sopraprefòui Oldrado» non. leppe opporli. Ritirofli nel Cailello con quattro altri Capitani di credito , e con molta gente agguerrita, e preteiè di foitenerlo à tutto tran- fito