LIBRO VINTESIMOQVARTO. ^7 (limarono i Senatori di fraponer tempo alla propria difeià . Giàfa-peano impegnato Cefàre negli ordini primi à Tedeichi ? Preuidero alcun fubito mouimentocontra i lor (lati vicini all'impero? e fu forza, di preuenirne i pericoli con valida mano, e di farlo con infinita pa£ ti contro ad fìone in vn tempo di douer difendevi dal più potente Prencipe del.ogmmoff^ mondo- Sotto la Condotta di Antonio Mariano , Bernardino dal Montone, Geronimo Martinengo, & Antonello da Corneto furono MiUtieloro auanzati mille, e quattrocéto Caualli,e buon numero di Fati nelFIilria.inIJ r,a * Quiui fi aumentò fino à diecimila con molta gente paefana l’efercito,e V ital Landò andò Proueditore co e ilo à cingere T riette in attedio.Prin- £* cipiò,accampato,à batterla in tré parti? alla Porta di San Fràcetco?fòura il Monticello, e toura la via Cherfina più ad alto, & haueua il Cannone già principiato à imprimerei colpi, & àruinar’al di dentro le caie . Dubitarono gli aggreiTi allhora di eifer ben pteilo sforzati ad arrender-fi. Chieièro vna tregua di ioli tré giorni, per configliarne i lor cafi, il Landò fi contentò di accordagliele, non tanto per lafperanza di ot- Tregua a-tenerne l’intento iènza trauaglio, e (àngue maggiore, chepervalerfi ce^ferÀtrf. di quel tempo à piantarla!cune aggiunte oatterie alla Porta di San Fra- gàffcdlatif ' cetco. Ma gli attediati accortifi aalTopere deirintentione, e conofciu-to, che non più loro compliua di lafciarfi maggiormente ilringero, non ancora ipirato il termine della tregua ripigliarono Tarmi, e E la rompo. con mofehetti, e con archi trucidarono gli operari] trà quei lauori”0-occupati. Si tornòiubitoàbatterefuriofamentele mura,ecorià voce nel tempomedefimo, che alcune iquadre di Caualli Alemanni,mandate da Federigoà gli attediati in aiuto, già foifero poco lo n tane, com-mife il Landò al Gauardo, che, ièguitato anch’egli da Caualleria noru inferiore,fi conducette à incontrarli. Nel procinto di efèquirfi quefta, marcia volle il fato,che vi fopragiùgette nel Campo Giacomo Antonio Marcello, Luogotenente d’V dine. Con loccafione di ièco trattenerti, ella rimate iòfpefa vn poco j e gli Alemanni auanzato in tanto il loro ca- jenMuo°£ mino, nello ttettò mentre pattarono, ed entrarono in Triefte. Porto Tricfie. tanto refpiroà coloro quel potente iòccoriò, che furono arditi à forti-re? Dieronoadottoànoilridivnfouralaflò in tempo à punto, che attoniti, ftauantràdiettì conmarauigliadifcorrendo della trafeorfa^ Cau alleria, e tagliaron loro à pezzi sù la via Cherfina ducento Caualli. uaiiTvcne-Altre volte,hor co’l peggio, & hor col meglio viciro quelli ancora,e re-tl u&liaù • ilata vn giorno da’tiri forata grà breccia,e cimetatatoui Tattalto ,la bra-uura degli Alemanne la coilanza de’Terrieriièppero,dopo grand’hora, valoroiamente rifpingerlo. Perfitleuano i notiti nondimeno, riioJu- ^ltQ rj_ ti di non ceder a danni, e meno al Vernoarriuato ?* quando al Vontcfa/pinto. ce non parue più tempo di (offerir tanto eccidio, per così poca occafio- n Tonter ne. Due (limoli ipinièro ad interporuifilaiua bontà. Il primo, e più ce s'mtcrpo tormentofo, 1 intento defiderio, che ancor mantenea, dopo diiciolto,ne- fenza