LIBRO V]NTESIMOSECONDO. 499 monic,come ch’egli preftalTe à coloro il ricetto,non impedendolo} ma lui non muouendofi,e continuando à periifter’i Corfari nell infòlenze, Antonio Diedo Capitano del Golfo, fi ipiniè vn giorno con alcuno Galee per opprimerli nel Porto di Beftice, lor nido più frequentato degli altri. Portola fòrte, che nello ftefso procinto fi eleuaisefurioià. sbattute da tempefta, da cui battuto à gran trauaglio nelle fpiaggie vicine, gli fi fc™dcbu°£ /conciarono molti legni; afìògaronfi trecent’huomini;& egli, Pietro Galee ancia . Mocenigo, & altro iòpracomito di Caia Dandolo, ricouratifi à Brin-difi,quiui da’ Paefani furono fatti prigionie prefèntati ad Alfonfò. Zaccaria Bembo, che v’era in Corte Ambafciatora rifiedere apprefTo, fé-co fi dolfè altamente, che contra la pace, e la beniuolenza reciproca prigioni à venifle di quel modo violata la fede. Dimoftronne il Rè allhora vn’alto Ermd,fl • difeuflo, e rimediouui con ogni prontezza. Commifè incontinento vn libero rilaiTo di tutto il naufragio 5 Fè flacciar da’ legami i prigioni 5 ^ rÌ£Ì Trattò con honore i publici liberati Rapprefentanti, e versò in damo ^ di parte al Senato tri l’efpreffioni medefime di rincrefcimento, di (lima » e n • diiùifcerato protetto. L’infortunio fucceduto ne’legni sbattuti fomentò nondimeno gl’impertinenti Corfari à trarfi fuori nel Golfo di nuouo, e infettarlo. Non più tolleraronfi; Fù rimetta l’Armata da’ patiti /concerti; e montatoui per Comandante Andrea Quirini ; pretta- Diftrutii to mente li colfè; loro tolièi depredati Vafcelli; ne abbruciò, ne fòm- talmente 1 merfè qualch’vno, e benche d’indi à poco vi ritornafTero in alcuna par- Cor^r1, te rinuigoriti, potè Filippo Canale dar’in altra occafione 1 Vltima njano al loro intero dittruggimento. Tra quelli emergenti marittimi continuarla, benche di breue tempo, l’Italia quieta, e la quiete fua ne pur’anco fcuoteuala da quel lc-thargo, in cui, lontana da ogni rifletto alle grandezze immenfe de’ Turchi Ottomani, l'hauea lungamente trattenutala guerra. Trauiati da que’ Chrifliaui incendij, s’c ìafeiato per molt’anni al filentio il gran. Rè Amurat fècondo, dopo le fue veloci vittorie neirAfia,e nell'Europa; di °JSrat dopo tolto alla Republica Salonicchi, e dopo ch’ella procurò rifarcir-Secondo • iène, co’ luoghi occupatigli. Scorrendogli lènza ritegno, prefè la Città di Cattìopa, e tutta la. Prouincia dell’Etolia ; Conchiufe pace col Greco Imperatore, & altri di quei Prencipià inique conditioni ; Fè in ordine ad effe dittrugger la muraglia chiudente Plflmo del Peloponnefo già fabricata dalTImpera-tor Emanuele con l’affenfò di ìlio Padre Meemet ; Superò molt’altro Imptefè Turacan, fuovalorofò Guerriero; Egli perfonalmentenell’ Alia rimo il Caramano 5 R ipaffato in Europa, pofè il Bulgaro in tributaria obbedienza ; Attaccò, e battè gagliardamente Belgrado à frontiera dell \ ngheria, benche ributtatoui; Sforzò il Prencipe della BoP fina, pur iuo tributario ; e lo fletto fece à Giouanni Caflriotto, Signor di gran parte dell’Epiro, riceuendo per hoflaggi cinqueflioi n^Ii , Rrr 2 etra