LIBRO DECIMOSETTIMO. 369 dici fole Galee, molto ben però rinforzate, co’frammenti, e con gli huomini dell'altre sbattute, edifperte. In flato tale rimetto, fprezzò rauuertimento celefteneirincontratodiiàflro* pafsòinSoria conio vndici Galee * preteui la Città di Baruti, ed occupouui alcune Naui Ve-nete in quel Porto efìflenti. Scorreua in quel tempo Carlo Zeno, con alcuni V*- egual numero l’Adriatico , e capitatagli voce degPiniùlti predet-/«^'^. ti, ammiroifene, e fi tratte inanti, per vendicargli. Arriuato, cho ¿sorlT!* fu nell’acque di Morea,(coprì trà Modori, e’1 Zoncnio le Genouefì, che in Soria (odisfattefi, fé ne veniuano addietro, per commettere in altri contorni degli altri eccefli. Carlo nulla frammifè di tempo 5 fpiccoffi cario iena lor (òpra, ed attaccouui vn conflitto crudele. Era pari il numero de’le-gni, non così quello de’combattenti. Eccedeuano in quello di molto 1 nemici * hauendo rinforzate à gran conditione le loro Galee co’iòpra-uanzi,già detti, del patito naufragio'* e per ciò negl’inferuorati progredì dello lì iretto conflitto andauan’eifi horamai riportando vnfegnalato vantaggio* già fi erano eleuati d’affaifoura inoflri, e già inolili de-clinauano euidentemente. Vi (òprarriuò d’improuifo nell’anfratto più fanguinofo Ermolao Barbaro,con due Galee mercantili. Egli, fenza indugio,inueilì per fianco i nemici, horamai fattili predominanti. L’vr to primo crollò vna Galea di tal forte, che la riuoliè fottopra. Attaccò poi hor quella, hor quella, & andò (porgendo à poco à poco a’ noilri re-fpiro, ed à "li altri l’animo, e’I vantaggio togliendo. Auuenne in quel bollore, che fotte circondata, & inuaià da tré Galee la Comandante di Carlo. Staua in gran pericolo coilituita, nè poteua così facilmente, sbarazzartene* poiché gran numero di foldati auuerfarij già vi era fo-pramontato, evifaceua gran ilrage. Allliora quel Veneto Capitano fuperòcon Pinduflria,ciò che gli prohibiua la forza inferiore* Fece tutta chinar la Galea nella parte, doue i Genoucfi occupata l’haueano * o ne fù così grande il decliuio, che,idrucciolatane in mare gran portione, quella peri affogata nell’acque,e l’altra rimafla nella fletta Galea mal ferma in piedi, e più in atto di lòflenerfi, e di reggerli difficilmente, che di combattere, tutta venne tagliata à fil di fpada". Andò poi perfeuerando anco negli altri abbordi la fortuna, e la virtù in fauore de’ noilri, e finalmente terminò la battaglia con fegnalata vittoria di tré Galee Geno- uefi prefe, di tré fommerfe, di cinquecento morti, e di ottocento pri- VeGewur. gioni. fi. Sarebbe flato Francefco Terzo di Carrara troppo degenerante dalla 14° ' paterna perfidia contro di quefla Republica, te da lei parimenti redento , e rimetto Signore di Padoua, mancato hauette di farfi ancor cono-feer umile al Genitore. E'coflume degli feiagurati, quando con-cepiicono nella lor mente vn male, d’inorpellarlocon apparenza., di bene, per meglio ingannar l’innocenza. CosìriiòIut>o Francefco di colpire af viuola E epublica, colorì l’iniquità (òtto ipecie di affètto pie- Aaa tofo