467 MCCCCClll, DICEMBRE. 4(58 puhliee tractate per questo durissimo umktssador, havendo la magnificentia vostra partirai,.munite inteso ogni sua actione per publicas litteras. Questo non resterò de dirli, che ’l predeto magnifico am-bassador, cum tuto el suo inzegno et spirilo se ha sforzò di exequir quanto l’havea in mandatis da la illustrissima Signoria, usando de la sua dexterità, gravità et prudentia cum ogni sollicitudine et modo possibele, che più non se pot§a fare, etpotissimum circa la liberation di quelli infelicissimi presoni ne la Torre di Mar Mazor, clip, per quanto speda a le altre cose havea in comissione, per la gratia dii Signor Dio quasi lule son stà terminate secondo el voler di la prefata illustrissima Signoria, cerchando, cum meter avanti i ochi di i bassà et esso proprio Signor la miseria et calamità loro, moverli a pietade, cum pregar la excellentia sua, che, in singular satisfaction di la il-19 lustrissima Signoria volesse esser contenta di liberarli et far una si bona opera, come era questa, che miglior non poteva fare, per l’anima de suo padre al summo Dio gratissima et laudabel da tuto el mondo; rechiedendoli poi che almeno se contenlas-seno di una taglia honesta et possibele, facendoli certi esse)' persone povere et impotente, et non come loro credevano per la falsa et vana information ha-vuta de i dicti ; cum altre persuasione di tal efficatia, che credo haveriano mosse le pietre, nonché homini. Tamen non ce fu modo ; che steteno obstinati, cum dir, havendoli presi el Signor de bona guerra, erano soi schiavi, et che sua excellentia voleva di essi ducali 240 milia; che non è alguno se possi persuader Imitino dimandà la dieta summa di danari existimando poterli haver, ma per denegarli cum questo mezo la dimanda facta in nome di la illustrissima Signoria, che non li pareva conveniente ni de suo lionor negarla absolute. Et hessendo costoro zente astutissime, che cerchano di avanzar più che possono per compiacer al suo Signor, cognoscendolo avarissimo, hanno exeogità far uno di questi doj effecti : over cum el mezo di dicti presoni cercar se a l’incontro possono esser satisfacti di qualche lor desiderio et desegno, aut saltem, al pezo, possono vegnir haver la taglia tolta zà per essi presoni, che non vogliono perder per algun modo. Et se la excellentia prefata, ad rechiesla dii serenissimo re de Polonia relaxò quelli poloni presoni, che haveano etiam loro taglia de ducati IO milia, non leze per liberalità ni per usar misericordia, ma per tenirse benivolo quel serenissimo re, et metter maxime qualche suspecto al re de Ungaria, come sano ben fare. El Signor Dio li dagi bona patientia et, miglior fortuna, et concedi gratia possino esser presto liberati, che hormai saria tempo di ussir di captività. Nec alia. Ex Costantinopoli die ultimo septembris 1503. . 219'* 1. I. Car (oldus). A dì 3 dezembrio. In Colegio, domenega, vene l’orator di Franza, dicendo dover venir in golfo nostro un capitanio dii roy con alcune galie over na-vilii per perseguitar spagnoli soi inimici ; però pregava la Signoria fusse contenta farli dar, achaden-doli, porto in li lochi nostri, capitando. Il principe li rispose si faria volentieri, per la observantia havemo al re. Da Milan, di Agustin Bevazan. Come è zonto li 15 falconi vano a la majestà christianissima, et li ha fato expedir, li qual la Signoria noslra li manda a donar. Da poi disnar fu grande Consejo, e fu fato loco-lenenle in la Patria di Frinì sier Antonio Calbo, fo consier. Fo posto la parte di far zenfhilomo el signor Pandolpho di Arimano di Malatesti, madona Violante soa mojer, el signor Carlo suo fratello, e fioli na-sudi e che nasserario di legiptimo matrimonio etc. El qual signor ha fato consignar la cità e teritorio di Rimano a la Signoria nostra, et tra i altri capitoli li fo' promesso agregarlo nel numero di nostri veneti zenthilomeni dii mazor Consejo etc., ut in parte leta per Zorzi Negro secretarlo. Ave 5 non sinceri, 6 di no, 1396 di la parte; e fu presa, e fatoli il privilegio. Posta per el serenissimo, consieri e cai di 40. Fu posto pur per el serenissimo, consieri e cai di 40, ut supra, la parte di debitori di le 30 et 40 per 100, tanse e mità dii lieto, presa in Pregadi, che non possino andar in electione ut in parte, ma siano cazati zoso. Etiam in Pregadi si vardano li dibitori, e in scurtinio dii mazor Consejo etiam, excepto capitani zeneral, proveditori di l’armada e avogadori di comun. Or sier Nicolò Michiel qu. sier Nicolò, andò in renga dicendo voleva contradir, ma non potè perché la parte era zà andata. Et, ave la ditta parte 5 non sinceri, 426 di no, 964 di la parte, et fu presa. A dì 4 dezembrio. In Colegio, fo prima, davanti il principe, consieri e capi di 40 justa il consueto, cavati quelli di Santa Barbara ; et ne rimase il quinto, numero 47. Vene il castelan olim di Faenza spagnol. nominato Cortes, qual presentò una lettera a la Signoria