LIBRO VNDECIMO. 241 franca, Trance ico Or de tafo, S ignor di Forlì, e C efe na $ i Bec c aria da Pama $ Pallamano Paliamomi $ e quei da Correggio, eToglia-no. Tale fu ilpunto, che íi fermò à cjuefta guerra, nata in vero dalla, troppo altera, e tiranna ambitione di quei della Scala 5 Che fe contenti, del grande loro già detto Dominio, di qua, e di là dal Pò, nella Lombardia , nella Marca Triuigiana, e fin oltre alPAlpi, non temettero prete-fo di andar dilatandolo, non mai fatolli, anco foura quefte infettate Lagune, godeuan quietamente le loro ampiezze, e la Veneta Patria, fem-pre contenutaci aliena dal] oftar all’altrui bene, haurebbe, non tocca., ripofato alla loro ripofata grandezza. Conièguì la República molto in quefta occafione, ancorché poco acquiftatte. Abbattè lerecto Forte,, e toliè al paflàggio de’ fiumi le impofte angarie5 fatti, che molto importarono al già pregiudicato decoro 5 à gli aggrauati interetti, e alla, Ieià libertà racquiftata. Padoua, vinta trà fai tre con l’armi fue, pur po-teala confèruar’à iè fletta. Città celebre, trà le maggiori d’Italia 5 vici-na, confin ante à quefte Lagune 5 Negli feorfi tempi, hor gouernata, rali dalia in República, &hor dominata da Prencipe Í0I05 geloià, & infetta, eisendo potteduta da’nemici 5 forte antemurale di Venetia, quan- quella guer do in iùa poteftà 5 Donolla nondimeno à Marfilio di Carrara, 5M' Morto, e in teftamento da lui ad Vbertino fuo confanguineo la-feiata, nè pur ella, fé ne pentì 5 non gli turbò la iùcceifion dominante^, e tanto con lo fteffo Marfilio liberalmente abbondò, che fino fi compiacque col regalo di Padoua, concedergli, e Battano, e Caftelbaldo etiandio. La fola Treuigi per fé ritenne 5 e forfè, che íéguendo il gene- ^cui refli> rofò coftume, farebbefi ancor di quefta ipoglia ta ; iè con Padoua, fhu- m dominio datofi il fianco da quella parte, non fotte flato vno troppo eiporre, Treui&u nell’altra à gli arbitrij torbidi d’ogn’vno queftoiuo medefuno feno. Tanto fece, tanto allhora nella guerra Scaligera baftò alla República,. Sfoderò l’armi per le cagioni necettìtofe narrate, maneggiatele, e vittoriofa rimafta, fi contentò di faluar dall’intero precipitio i nemici ,• pofate pofeia, che l’hebbe, e donata loro la pace, Veftilli ancora dei fuo. patritio carattere, pur per non vincer! lor petti con l’armi fòle Il fine del Vndecimo Libro , DE