Ïi6 DE FATTI VENETI. Condotte à memoria; Il bene riceuutofi dalia iìiadeftra; La Tua fortuna goduta in ardue occasioni : ma contraponeuaniì partite à credito noftro, & à debito Tuorileuantipiù affai. Poteuaegli hauer’alla República taPhora conferuata vna Terra, ò Città ; ma ella più volte haueua (ottenuto lui Prencipe, e non lafciatolo ricadere à conditions priuata, & abietta. Così tergiueriàndoiìnelleConfulte tràque’varij rifleiTì, vno de’ Sauij di Collegio, vfeito à poiitiua opinione, li dichia-officio con- rò in tal guifà. Che Francefco Sforza fa flato à vn tempo inflro-tra di lui. ment0 di grandezza a gl’interefsi di que fi a F atri a, non vi è tra noi chi ingratamente difeordi, o fi opponga, rie chi fmemor at amente loblq. Ci aiutò tarmi} cidifefe loftatoj partecipafsimo al certo dellafua valoroja, e fortunata condotta. Ma che a defoglifi doni, nonfoloilbene, ctiei ci ha procurato, ma il vint oda noi$ e non filo il nofiro, ma il Dominio di tutta l’Italia ; troppo eccefsiuofarebbe il premio : troppo inconfiderato lo Spoglio. E Je pur fiarfi vo-leff'efour a l’intero dell’operefue ¡nofaprejsimo,à quali darfi doue fise per merito, ò per b i a fimo la precedenza. Se ha conferito amico, hà molto più pregiudicato nemico. Fù e^li, checi nego ne’perigli foc-corfoì Che fciolfe infedelmente le catene dell’amijìaper iflnnger^-le con gli auuerfarq $ Che tante volte di color fi cangiò, quante gli se rappref'entata la profpettiua delproprio inter effe, rie ufando tlfolo candor e,per effer’in tuttofimi le al Camaleonte. Bafi i di t an-tifuoi cangiamenti a r ac cor dar feri vno 5 Bafii, quando, che obli-gatifi noi per puro amore aguardarlo nelCremonefe dalle infidie del Suocero, Duca Filippo, fi accordò fegr et amente con lui ; fi fé muaderefintamente lo S tatoaccorr efs imo fuifcerati,per aiutarlo$ refiafsimo fouraprefi, per tradimento, ed e vii non arrofsito a commetterlo, meno à publicarlofi vergognò. Hor, che ciò non 0fante lo habbiamo al prejènte di nuouo amorofamente abbracciato ; che ci trouiamo feco vniti contra iMilanefii chehà conlenojtr armi aufiharie ac qui fiat e recentemente tante C ittà 5 pur’hora per-fidamete rii vuole ilfuo,per opporfi al nofiro benefit io^nega^li(iati di volontà,per che vuole tutta l’Italia con la rapina ; farebbe l’adhe-rirui lo fieffo che dar figli ; e non più la noftra República la fiatafri hora, verrebbe àfconuogliefella medefima quell’vniuerfal’equilt-brio dt libertà, che hà fempre vantato di conferuar in quefia Pro-umeia. Egli h à(prezzate le nofire infianze ¿ ricufata la ragione $ vilipefe le condiiioni regali offeritegli ; in vece dinceuer lapace, hà intimata la guerra. S’egli non hà contrario di abbandonarci, per offenderci 5 meno degniamo hauerlo noi, per guardar fi nec eJfariamente da lui y dal Rè di Napoli, con cui fi è già rotta la guerra, e dagli altri ancora, inuidipur troppo delia nofira grandezza • Le ferite de* nemici,fe anco ve ci dono,fanno almeno morire Ihuomo-, Le mafe he-