5-8o DE'FATTI VENETI. tofi il Canale fi haueise Negroponte per ogni modo perduto, dietro alFIiòla vi farebbe andata FArmata ancora >e reftato confèguentemen-te efpoilo , e in contingenza il reilante. Mas’mdouinidel non veduto , e del non occorfo ciò, che fi voglia, certo è, che, quand’anche irL. quella occafione haueise vnhuomotolo mancato, non già mancò Calcide, non già mancò la Veneta Patria, che tutto fece, che tutto tentò. Mancò bene ogn altro à lei, ed alla cauta commune, & vrgen-te, fc altr’armi non vi fi videro interuenute, che quelle fole in diteti,, e fe più che chiaro fi icorge in quelli tempi ancora, che quelle vniuer-iàli mancanze de’Prenci pi tolièro elle ileife a * Chriiliani, ciò, che non se potuto mai più ritoglierà* Turchi j e ch’anzi hà Jor feruito à togliere tanto, e tanto del rimanente dapoi. Prefà, prefidiata Flfòla, e partito, ^trmatcomefi è detto, per Coilantinopoli conl’Armata terreflre Meemet, io“scio™' Part*ancor con marittimaMacmut veriò rifoladi Scio 5 e il Canale, conia fila per quell’Ifole vicine vagando, 'singrofsò di molte Galee da più parti raccolte, e con eife, e con altre, che gli capitarono da^ Venetia,trouò in pochi giorni di hauerne compito il numero fino à cento. Coftituitofi à tanto, ed intefa veleggiata verfo Scio la nemica, va 11 Vi Venne§^ allhora fpirito di feguitarla, e combatterla, e fe n’andò à Ma- netapcì co- (lino Promontorio. Colà giunto, e poco lungi (copertala, gliparuo batteria, neceflàrio di non entrann battaglia, tènza il preuio aiTeniò di quei Capi , e Sopracomiti, perche in euento di alcun finiilro, non fòuralui tò- lo ricadeile intera la colpa. Chiamò la coniùlta; ditcortè lo flato, delle co fc i diife ilièniò, ma dal numero maggiore degf altri non fecondato, & addotto in contrario, che non doueffe azzardarti in vn conflitto marittimo, e incerto, tutta la certezza di quella Republica, con tal opinione,fènzafàperfi,fè per gran bene, ò per gran male, ritraife Tot ft ritira addietro FArmata, e paisò alle marine di Cea. Fù detto, non fi sà, fL vera la fama, che alla villa della noflra sbigottitali la Turea, haueffe ho-ramai cominciato à penfàr’alla fuga, ò, perche fi ritrouaife anch’ella^ molto diminuita nel lungo aifedio, ò pur che i Turchi non tanto facilmente ardillero allhora, come fi è veduto tèmpre dapoi, di cimentarfi in mare con le Galee Venetiane. Fùcerto, che dopo partita la noflra fi tolfe anch’ella da Scio 5 che andò à Lesbo 5 e di là proueduta, e fornita , pur’apprendendo, che al Ten’edo quella vifoife ad attenderla, fe ne andò allo tiretto, e d’indi à Coilantinopoli tutta giuliua, efaflotL. 4rm tf r Colà feileggioifi : à V enetia fi lagrimò dell’infauflo ca io, e d’vna tanta> Turca ììl> perdita, lùcceduta tòura gli occhi medefimi di forte Armata, quand’ coflantino- e]]a fi credea per certo ballante à impedirle. Doltè il male, fi pauentò p01' del più, che occorrer potea, ebenpreflo con Fviòfolito delle graui fuenture, venne maggiormente ad affliggereFauuitò, nonfolo delri-cran dannitorno in Coilantinopoli delFArmata nemica, fenzadi efser tocca 5 ma m 21 or e o-i di molti incendij fparfi, e di molti luoghi eipusnati nella Moreada^ de’nemici. 1 ° venti-