LIBRO DECIMO. 2.0:5 La Patria bramoià di quiete volentieri lointeiè ; Trattò con termini cortei! gli Ambaiciatori mandati ; ed eiTì verfindo negli eipoiti offici) à cofeiTar per vera la Publica iòuranità; e iìgillando le loro eipofitioni con la pronta raiTegnatione al riconoicimento delDatio commeifo, reilò con quella conditione d’obbediéza determinata la pace, ed approuolla Tace coru il Pontefice.Immediate conchiufa,ilDoge Contarmi,auanzato à decre- effi. pita età, rinuntiò la Ducea 5 Giouanni Dandolo gli fucceife, e fotto à 12 80 quelli auipicij toccò alla Republica, con poca fortuna, trauagliar aifai. Patì nel ilio Prencipato Venetia due funefti prodigi in due diffèren- Doge^. ti flagelli. Vna inoncfatione altiffima d'acque, che pofe in ilato la Cit-tà d’eifere dal mare ingoiata ; e vnTerremoto tremendo, da cui aper- e terremoto te le fauci alla terra, ii videro più volte aiforbiti, e più volte vomitati m Fcriet,a-da quella! Canali, con miterabile diilruggimento di fabriche precipitate , e di pedone perite. Dietro à quelli eccidij, che, prouenendo dal Cielo, nonhan icher-mo d’humanaprudenza, preièro motiuo alcunidell’Iitria malcontenti , di euaporar le trifte volontà, fufcitando nouellidifturbi. Si ri- farnl0 bellarono vn altra volta da quello Dominio, e veloce pur vi accorfe il no. Patriarca d’Aquilea in periòna, con vigorofo fomento. Il Gouerno, per reprimer', e l’vno,e gli altri, incaminouui vn buon corpo di Galee,e Efpeditio- continuò ad allenirne dell'altre.Vide il Patriarca dagli apparati,che non ™afe™olte v'era mezzo con le fue iòle forze à reiìiterui. Ceife l’animo al confi- a cc ' glio migliore ; e ritornò nel Friuli co'l ièguito £10. Da ciò ragioneuol- il Tatriar-mente iperoiTì, che, sbandate le forze à gli litri, fi difcioglìeilè in con- '¡¿$¡1^ teguenza la loro poca congerie, eperallhorafuaniife iltrauaglio. Ma la Jua gente nonfù il Patriarca di aucila opinione. Ritornato in Friuli, attaccò maneggio d'vnioneco’l Prencipe di Goritia, e fortitogli d'accordarla, mitofi co'l compoie, trà le truppe confederate, e le lue, fino à trenta mila com-battenti, e li riuolte, à maggiori perturbationi, neH'Iitria. Fece gran- Formano caiò la Republica di quella molla. Diipensò moki ordini, diltribuì Patenti per leue ilraniere, e in breui giorni raccolte su l lido mille dii-6 cento Caualli, e feicento Fanti affoldati. L'etercito contrario eccedendo nondimeno di tanto, nèpoffibile tolto di pareggiarlo con altre veterane militie > fi fcelte in Venetia vn'huomo per ogni tré capaci dà trattar l’armi, e con quelli, e con altra gente pagata, ammaifatono gran numero, s’imbarco iòura molti Vafcelli, e Galee, verfo l’Iilria. • Giade am-Spintali fuori queit’Armata, epreià, viaggiando , lingua degli anda-menti nemici, riiòlte, per ben creduta dluerfione, d'aifalir di primo no và ìtls lancio Trieile, che all’etempio degli altri, & à{paleggio limile del Pa-mai ca, purhauea mancato di fède. Vi fi piantò circonuallatol alle- Triefte', dio ; fi alzarono machine grandi per moleitar’al di dentro; Per oliar di fuori alle forze immente auueriàrie, eleuaronfi terreni? deilina-ronfi guardie potenti; e con quelleprouide diipofitioni, vno fi tentò