734 DE’ FATTI VENETI. cìn ueNa egh > e fi scortarono loro in villa : ma {copertele fèiNaui Francefidi ui Frane e fi molta portata, che Veniuan cariche dalla Prouenza di iòldati, e di gra-rwìuuor' Stroppo conobbero lùantaggioforalÌalirle,e quelle no impedite prono a mor- £'egUjrono viaggio,nel Porto di Liuorno gittandol’ancore.Vna fola, per la grandezza, e grauità del pefo, rimale à dietro (laccata dall’altre, e le le allentarono contro 5 Ma ella beriarmata, e poderofà pretelè di-fenderíi ¡ Il Proueditor dell’Armata fcancouui le più grolle artiglierie, e Maisimiliano, non llimato più à bene di arrilchiarui ^Imperiai per-vnei rima- fona, vi fi tollè,e vi fi allargò con la iùa,e con altre quattro Galee. Consta addietro tinuò il Proueditore à berlàgliat, e à combatter laNaue, e gli riufeì Ce°prefa."U alla fine di iùperarla, dmipoíTelíarfene, e di farui fopra vn grolTo bot-rejercito tino. Dietro à quelli piccioli accidenti feguì la marcia verfo Liuorno VoprwdJ di tutto l’efercito. Prelèà forza, viaggiando, vn Cartello,- due altri tré coitoli, gli fi arreièro volontari],- arriuato poi alla Rocca,vi fi dilleiè d'intorno,e comincia à cominciò per fianco à combatterla. Portò la fòrte immediate vn gran batter u diluuio di pioggie, che, rigorolàmente continuando, tollero il modo ^?cca* allefattioni, & inferirono incommodi, e patimenti lènfibililfimià :Mammina- tutti. Sidifanimò Celare à taledifailro notabilmente,e tanto,che non no fi mira. vo}[e fermaruifi più, e pafsò con le fue genti precipitoso à Vico Pifàno. Quando gli altri videro lui à partire, con più ragione intimorironfi aneli effi, e ièco infierne fi ritirarono. AUnora egli preteiè à àio troppo indecoro lotrattenerfi di vantaggio in quelle parti; Aggrauògl’ Tretefofi di altri delle file proprie mancanze,- partì tutto à vn tempo, e venuto di-ÌtK*.** rittamente à Pauia, iui à poco, lènza dir parola, ripafsò i Monti iru e di là iru Germania. Germania. Ritornarono a’ Fiorentini con la partenza di Celare le prime fperan-ze. Vider quello il tempo di trarfi fuori, primachefiacquetaflèrole confufioni rimalte trà i Pifani, e i Veneti per quella inafpettata rilò-lutione, e vi ricuperarono molte Cartella. Da quelli trauagliofi accidenti, e dalla ftagione fouraggiunta del Verno i noftri Proueditori 1 veneti a' «^fòliti, rifollero di ripartita quartiere le genti trà Vico Pifino, Cafsi-quarticri. na, Batrio, e Librafatta¡ e vi occorlè in oltre, per colpo maggiore alle Tifa far fa fperanze Pitene, la perdita di due Veneti Vateelli, carichi di grano, in divinala foccorfo delPalÌTediata Città, da quattro Francefi alíaliti, e prefi. Sen-Toitiui crza fo?anza 11011 v’è refi lienza. Crefciute Tanguftie 3 mancati i viueri ciò1molti a qnei di dentro, e già,nel molto numero delle militie, diuenuta hora-fir adì otti., e mai la difefa oftefa, iù forza diminuirle 5 le fi tollero fuori cento folda-ff¿ZnZ. ti flradiotti, e feronfi paflatal primo lor foggiorno in Rauen na. Variatili da tante confiderabili variationi gli afpetti, fi fuegliarono gli Ipiriti del Cardinal San Pietro in Vincola, e di Gioan Giacomo ;Allettato Triuultioà eccitar dinuouo il Rè Carlo in Italia. Per allettarlo, gli cdZTit 1 Promi^e ^ Cardinale, Genoua, e Sauona,- faflicurò il Triuultio, cho iS.om u Aleifapdria, e Tortona volontarie fi iàriano profilate alla fola fama.