LIBRO SESTO. m Veneta gloriola di Aleííandro Terzo Pontefice} Che, le mai da dilcor-dante penna foííe ilato ardito di alterar’, ò confonder’in parte neifuna, merita la colpa quel compatimento, ch’elèrcita Dio nel rimettevi peccati all’ambitiola, & inuida immanità. Il lume della gloria è difiere n-r te da quello del Sole. Quello co’l fuo fi diffonde,e fa tutti rifplendere j quello volendoli lòlo in le llelìò, fi affatica di toglierlo, & oftùfcarlo negli altri. Troppo, per non eflerconteià, fu la gloria della República eccella. Fece fola, e lènza l’aiuto dalcun’altro Prencipe , tella_ aperta contra Federigo Primo, Imperatore j diilrulTegli l’Armara$ gli prefe il figlio 5 sforzollo à venir à Venetia ; à riconofcer’, & adorar per Mer¡t¡ Pontefice quello ilelTo,c’hauea calpellato tant’anni 5 e che più ? le potè u i^pubu. in oltre condurlo ancora fino à douer rellituire alla Chielà tutti gli {latifJ • precedentemente turbati, e rapiti? Lume immenlò, che le ballò à dilcacciar’in tal guifa, dopo sì lungo tempo, le {climatiche tenebre, e rellituire a’ primi Iplendoridiuini la vera fede, combattuta, edeluiL, nonèmarauiglia, chela forza eminente di tanti raggi attrahefìe dal ballò alcun vapore per tentar’in qualche forma di ottenebrarlo. Ma_ fatti tali, & altri molti, nè hauria potuto l’artificio inuentare, nè lo iludiate inuentioni lòno Hate ballanti mai à contenderli. Furono ìil, Euiden^e alte memorie finoallhora imprefTìj fi lòno fempre conlèruati, etra-JYdelnftJ. mandati di età in età correlatiui, e continui alla CQgnitione prefento. ria d'Mtf-Gli autentici documenti, che ancor fi leggono ne’ Veneti Annali,^™3'"' quanto più inuecchiati dal tempo, più acquiflanodilplendore, e di' itima. Tali qui apparirono, e tali nonponno mentire negli Archiuij rilerbati, doue ogni memoria di Prencipe e vn làgramento inuiolabile di verità. Macóme può mai dubbitarfi quella, che qui fi conlèrua, le trouafi per appunto limile ne’ regillri etiandio de’ Prencipi alieni ? So ne’Germani ueflì chiaramente lì legge ? Se in vn marmo antico, fino à que’ tempi confpicuamente affilò a San Giouanni di Salbore, luogo contiguo al fuccelTo, fi offerua tuttauia fcolpitauiv con le precife parole cPallhora? Se quellailelfamemoria, àquel tempo intagliataui, quando folTe Hata inuentione, immediate feoperta, farebbe anco Hata immediatamente abolita? Se al dì d’hoggi corre ogn’anno così in quel Tempio, come in quelli della Carità » doue profugo fi ricouerò il Santo Pontefice, e in San Giacomo di Riuoalto vnlndulgenza, ch’ei vi concelTe in rendimento di grafie ? Se le Trombe d’argento 5 le gli Stendardi dorati 5 le l’altre tutte regali inlegne, che donò allhora, tuttora giornalmente fi veggono ? Se tanti Claffici Autori, e de’ Germani pur anco, benchevarij di clima, ed affètti, tutti s’incontrano nel vero, e nel predio de’racconti limili, ed vniformi ? Se in lomma, non più per fegreta, e rilèruata : ma per publica, e palelè pruoua, ne compariico infcritto, edipinto il gran trofeo nelle llcííe Regie Sale di Roma, o Venetiajdoue non potria darli mai, che fi follerò troua ce compagne a , perpe-