LIBRO VNDECIMO. 2^9 otto mila ducati di esboriò pattuito, s'impadronì della Rocca. Si dirte~ iè Orlando veriò Vicenza con l’altra parte s Vi diftrufle col ferro, e co’l fuoco il dirtretto, e pailato nel Veroneiè, vi dilatò le fteife ruino. Martino, chiuio in Verona, iolo, iènza aiuto, e con ogni eccidio d'intorno , s’appigliò al partito, che,ancor tentato,condurtelo felicemente ad effètto. Si laido fuori la feconda volta in Campagna con quello fquarcio di militie, che per anco feguitauano la ilia battuta fortuna,. Corfe furiofamente à Montecchio, Terra tra Verona, e yicenza, poco prima occupata da’noftri, e che perciò impediuai traniìti, eie comuni-cationi tra le dette due Città j Ma inteiò, che Orlando non era molto mflino a. lontano,torto preueduto il pericolo,iì toliè à tempo dal luogo,e per vie ** Mmtec- c , , IN ' V I 1 ri I r~ J- T) chiotti va- rurtiue, ed oblique andò a sfoderar lo ldegno per Je Campagne di l a- a0m doua . Poco però foprauiifero le di lui fperanze . Riuolto da Or-scorre u 1 1 *1 • /** • 1 • *i o r ttdouaiio • landò il camino, eleguitatoloin traccia, io arnuo a Longara, & aliali tolo, il ioprafece, e diiTìpò di tal modo, che sforzollo con pochi à sì rejìitui-ritornarin Verona. Retroceife veriò Vicenza Orlando di nuouo; dan- „¡‘n l'tro neggiouui macgiormente il Territorio, e penetrato vicino alla Città, ed entrato ne’ ÌBorghi, fece rtrage dluiomini 5 impinguoifi di gran., bottino $ e fi diipoie, per aggredirne le mura. Conrtituito il nemico à Orlàdo fot-tali eftremi, gli conuenne auuederfi, che non v era più tempo di feri-t0 Vice"W' tà, e d alterigia 5 e, iè alcuna iuififtente reliquiarimaneagli ancora, do-uea conièruarièla, chiedendo quefta volta la pace da vero à chi potea, con la guerra finir di ertirparlo. Pregò prima con lettere5 poi mandò mjiino con la voce vn eipreiTo Miniftro à Venetia à humiliarfi. L’vdirono i Se- chiede pa. natori 5 e preiò per mano il negotio, ediicutendofi molto, i più rifentitice * diceano. Tet minar ta guerra non effer bene,fie non interamente gli Ragioni co- S c aligeri opprefisi. Neceffarto, inftigata vna Fiera, non ab bando-narlafie non ejìinta 5 nufcirle ogni poco ritardo di aguzzamento aaice ar a ' gli artigli contra l’efercitata pietà. Supplicar coloro projlatti per non poter/l regger e inpie di. Migliorati co'ltempo di forze,ha-uenanoàmifura peggiorato d'animo. Già ¡iati iniqui, benche, non off e fi, come /per arfi, che dopo abbattuti, e rifiorii, fiano per mitigare gli empi fpir iti ad ognivendetta obligati? Gran bontà il creder fi, che vn Prencipe diflrutto, diflrugga infieme lame-mona delfuo difiruggitore.. Ncnperderfi con gli Statili [enfio delle per dite, Anzi conuertirfiin animo fiero per reintegracene à tempo. Chetale farebbe quello degli Scaligeri, piè implacabili, quantopiù mortificati. Slefiirp afferòfino, che haueafi l'arbitrio di farlo $ Ivnicorimedio à prefieruar da trauaglieffendo, l'efiin-guer e le cagioni dei tutto. Altri iorteneano con piùmire, cconpià dolce parere. Che l’effer fuperioriàvn^iuftofdegno, eravn vincere gli hum ani difetttìvnpartecipar deldiurno, efercitando ilper-dono $ e concedendolo ad altri, vnmeritarlo appreffo ilCielo per fé mede-