'4 3o DE’ FATTI VENETI. dapoi à riíarcir’i danni, anche à chi vince ineuitabili negli ardori di grande giornata,- e, ciò adempito, portaronii Farmi à deuaftar al di fuori, con gagliarda icorreria, tutti i luoghi d'intorno, oiTeruati infe-Tipino à nell° icorio bifogno. Pipino altresì mortificato dalPinfaufto Béucnna. auuenimento, e perduto l’animo, che alle perdite non era auuezzo, race con- ^ ritirò à Rauenna co' pochi fragmenti delFeièrcito disfatto, òdiumi-chiuja. lioili à trattamenti di pace. Niceforo vi fi compreiè anch'egli, e dopo Cado qualche temporeftòaccordata. Fu da Carlo alla República, per tito- li e/pedt lo, e grandezza maggiore, fatta efpeditione di vn fuo Miniftro, Oberai ir”**’ coP*° Apocrifiario di nome. Ella parimente fè miifione d'Ambafcia-nifirT. m'tore cosi à lui, come a Niceforo,* ed in tal guifa immortalato quefto Dominio, rimate il Veneto Potentato fin aallhora con la forza iìipe-fpoflo daiu ri°re delFatmì, con Faggiuftamento decorofò della pace, e con le pari ^publica. fcambieuoli Ambaicierie, decretato, e riconoiciuto nel Regio cerchio de’Coronati Monarchi. Fine del Primo Libro, DEJ