LIBRO DECIMOTERZO. z8r te voi te dianzi oltraggiata 3 e mandarono Ambaiciatori co’ più profilati oifèquij, e pentimenti ad eshibirne la refa 3 à proteflar ae’graui errori l’vniueriàle innocente, e à querelar d’ogni colpa pochi fèditiofi malcontenti rc’haueano attratto i più femplici, chi per volontà, e chi perforza. Eièrcitòil Michele il tratto, giàconfùetodella Republica., E ftAnUe di vna iòmma benignità 5 ancorché ila molto dubbiofo, fé conferifca di adattar l’habito dell’indulgenza à tutti i corpi de’ delitti,per moftruo-iì, che fiano 3 Abbracciò corteiemente l’inchinata humiliatione 3 tolte le chiaui ; confolò le preghiere 3 ailicurònon alterata nel Prencipo l’antica gratia, e promife, che, trattine i principali delinquenti, ianan ilate confettiate le vite, gli haueri, & vna libera quiete ad ogn’vno. Comandato per tanto Luchino dal Verme, che vi entrafTe con po- vi entrcLj chi, e ierraile al di fuori tutto il neruo dell’efèrcito, acciò la fede prò- quel del meiTa non fi arrifchiaife allinfolente militia 3 quando i Soldati vi fi vide- con roefclufi, proruppero in alte doglianze > edaqueileàpoco, à poco Mime vc-quafi che rilafciaronfì à flrepitofo tumulto, efclamando 3 Che in gui-derdone di tanto meritoil haueffero in faccia voltate ad eill le porto 3 fo fi falle-abbandonati al di fuori, e lor tolto il giuflo prezzo del fàngue profufo.mno ' Fù forza di acquietarli! quel punto la generai commotione, ed elettofi farlo con l’immediato esb^rfò in donatiuo di vna paga per tefla, tutti placatifi, operò il rimedio. Ma placati, che furono, non così placa- Mqtll cta_ rono i due Generali. Feron prendere ¿ principali iùicitatori, e per ab- te con domi bolirne l’efempio, fù lor troncatala tefta. LVniueriàle della Città, e del Popolo, nulla fù tocco tra tanto. I principali fattiofi^ non perdo- tori. nati,pagarono la pena in publico fpettacolo, trà quali, iei Patritij Veneti della Colonia. Molt’altricorfi ne’più alpeftri monti , e più remoti nafcondigli del Regno, difperato il cafo di hauerli, furono con bandi feueri perpetuamente corretti 3 e de’ retenti, trattenutili viui il Grade-nigo,eilVeniero, primi autori dell’infedele concitamento, come, diilinti nella grauità del delitto dagli altri, cosi pretefefi ancor diflin-guerlinel luogo del fùpplicio. Si mandarono àVenetia, equìàiùo tempo, iotto l’occhio della Patria ribellata, finiron infamemente la-vita. Affettateli le cofe di Candia, e del Regno, in quella guifa però, cherefla il Mare poco dianzi fconuolto da nembi , etempefle, Pietro Soranzo volò àVenetia con ben’armeggiata Galea, efeco portò co’prigioni la nuoua de’graditi fucceifi. Fù nel Gouerno, e nel Po- Mìf» àye: polo l’allegrezza immenfà. Si diè il primo luogo à celebrar con offe-netia-qui] diuoti irendimenti à Dio dellegratie concedute. Poicia riuol-tai onfi tutti à fuochi, e à feile in ogn’angolo della Città. Solenniza- • ronli nella gran Piazza fpettacoli molti di caccie, gioflre, tornei, ed „ altri caualereichi efèrcitij 3 e fù più grande il contento per quei felloni depredi, che le fi foifero diflrutti nemici acerrimi. Si trouò per caioiu. quel tempo à Venetia di ritorno dalla Francia,ilRè di Cipro, Pietro Lu- fignano. ^ «