lyz DE’ FATTI VENETI. üT™¡£ denti > ftaua di partenza, & alia vela per colà Giacomo Morofini con. co. TYlorofmi alcune Galee5 e douea, tra gli altri, foura d’effe imbarcarfi Tomafo, il iícSti Patriarca già eletto, ilatoà Roma à prefentarfì, & à baciarli piedi al nopok *” ‘ Pontefice. Nel punto ch’era la (quadra per falcar da5 lidi, peruenne au-uifo d’eíferfí ribellatoRagugijonde fé ne affrettò maggiormente la mof-uoUafofi '!' fa,e s’impofe al director Morofini d’approdarui,e di viàr a mifura contro à quelle perfide genti la forza. Egli, e feco il Patriarca, con quedo commilitoni partirono, e incaminati aquella parte, fermarono TAn-core dirimpetto al Porto * S’atterrirono i principali di dentro à tanta, comparià,.e fatta la sferza conoicer lor (libito il grauiifimoerrore,man~ ottica per- darono per impetrarne pietà, che anco loro prontamente concciìL, do”o^ica non Con altra pena, ched’vna riprenfione paterna, proièguirono po- pitanoyc dal r . — r -ir» * r i • -i •' rrr •__• :patriarca¿eia il Capitano, e il Patriarca verlola Thraciail già premio viaggio. Tricrofmi. Arriuaronoin queftomentre àVenetiagii auuifi degli accidenti importanti in Coitantinopoli occorfi 5 l’elettione del nuouo Imperatore, e quanto hauean’operato quei Veneti Pattiti) negli affari, alla República indiuidualmente fpettanti. Fù il tutto intefo con gran fentimento. La perdita del Doge in qualche parte fi addolcì con lelettione fuccef rie tro zìa- fiuadi Pie tro Ziani, figlio del già degno Prencipe Sebastiano. Defti-jimba/cia- naronfi Ambaiciatori al nuouo Imperatore, Paolo Quirini, eRuggier torialmo- Morofini, Conte all hora di Cheriò, affine di condolerfi del morto fra-M imptra- tcj]0. COngratularii dell’aifuntione, e (eco ratificare l’alleanza 5 e foura, ^Icmotln §^nterc^i1attinenti alla fola República, approuaronfi le iàggie diipofi-?«/'operàio tioni precorie ; riníHtutioni; I clettioni delle cariche 5 e nel redo fi pro-à coflanti- niiiè qualunque aisiilenza poisibile contra l’infidie, pur troppo temu-tmopo t. ^ dall’armi nemiche, e da’ popoli auuei fi. Muniti d’ordini tali partirono gli Ambafciatori, & à Coflantinopoli felicemente arriuati, e prevenuti poco prima da Giacomo, e dal Patriarca Morofini, adempirono conllmperatore,. e co’ noilri l'incarico del miniilero lor’appoggiato. Prometteuanfi colà le aisiilenze, e qui non perdeuafi tempo nell’ap-preftarle. Fù breuemente ridotto à perfettione vn’armamento di trenta Galee 5 vi fi eleffero in Capitani Rainiero Dandolo, e Ruggier Premarino > & eran anco in punto di (piegar le vele* Ma le forzo della República, tutte concoriè, e lungamente trattenute in parti lontane, fatti qui auicinar’i trattagli, e i nemici fomentando à promuo-uerli, à viua forza li diuertirono. Muln di Peruenne auuifo, chevn talGenouefe, famofo Corfaro, Leono Cor/tro. Vetrario di nome, infeilaffe i mari, depredaffe i Vafcelli, e forprendef-fc le Città della República. Traiportaualo à tali ecceisi il genio iniquo, e la forza fuggeritagli in gran parte dalla fua Patria, inuida già tempo delle Venete proiperità 5 E s era già colui auanzato à tanto ardimento, fin d’inuader FI fola di Cor fù, toccata nelle Imperiali diuifioni, à Ve-netia 5 di occuparla 5 farfene Padrone* e d’indi paffato in Morea, d’infi- gnorir-