3oo DE' FATTI VENETI. farcirfi de riferititi fuantaggi, fi commife tutto il comando a’ due Proueditori, Leonardo Dandolo, e Pietro Fontana, Vantaua-no gli auuerfarij vn predominio molt’alto foura di noi. Quattro Pren-cipi, Vnghero, Tranfiluano, Auilriaco, e Carrarefe contra vn folo Potentato più volte battuto, poteuano à gran ragione pretendere affai. Diicefero i Veneti ne5 contorni di Lona, luogo baffo, ina per efler vicino alle Lagune, geloiò molto alla ficurezza di queíla íleííaCittà. Che t>à à Hauealo preiò poco dianzi Simon Lupo, partigiano del Carrarefe > ed, Loha ’ atterratoti vn Forte adiacente, premeane il racquiitarlo in viua maniera. Or mentre, eh eifì vi arriuano, e peniàno, e principiano la_. fabbrica di vn’altro Cailello, per ageuolarne Pimprefa, furonui fe-seguitato guita ti dal Vaiuoda con tutto il fuo Campo confederato. Scopertolo, 44 nemici, noperò in timorironfi;Anzi LeonardoDandolo gli fi diilefe in forma di prefentata battaglia dinanzi. Neifuno fi igomenta maggiormente di colui,che troua riioluto il nemico,quando meno il ilima. Si perdè iùbi-to d’animo il Tranfiluano,e ricusò di accettarla. 11 ièguente dì alternatamente iìibintrò nel comando dellefercitoVeneto l’altroProuedi-tore, Pietro Fontana, e queflo fù tanto animoiò, che fi ipiniè alla_, fronte ; sforzò il combattere ; e procurando di dar quel cuoro àgli altri, che in fc fiammeggiaua, confiderò in ioilanza con breui parole. Che l'angolo di quel terreno era vn Campo preparato al lor valore di fepolcro ,ò ditrionfo, dalle lor dejìre pendente la vita, e dall'efito la libertà della República. Diede poi eccitamento ancor Attaccati, maggiore col ìlio eshibito pericolo; fi lanciò nel mezzo, e tirò dietro à feguitarlo tutto Teièrcito. Soilenne il Tranfiluano Pincontro ; pugnò gran tempo con inferocita virtù 5 ma douea finalmente Venetia, dopo dei‘¿¿o Vtante Proce^e » prenderti Porto, caro più, quant’ella combattuta, mal-¡ercìto °. C trattata, e reipinta più volte, quafi che diiperato temealo. Entrarono i noilri dentro degli auuerfarij {quadroni ; li aprirono brauamento; fquarciaronli trà larghi fpatij ; ne eilinfero gran numero, ne feri-ron, ne feron prigioni; molti trà queíli di nobiliiiìma condi rione illuftrarono maggiormente la gloria ; cade pur nelle mani Io fleilo Vaiuoda,con altri del feguito fuo eli confpicua qualità,e con più Primati di Padoua; principalmente Bonifacio,& Antonio de Lupi ; fi ilrafci-narono, abbattuti per terra, e laceri, gli Vngheri, e i Carrarefi Stendardi; e tanto fi viniè, che iè, non interpoiloui tempo, proiègui-uano I armi alla faccia di Padoua íleíía, non potea, chearrenderfi, e con effa cadea troncata in vn colpo ogni altra occafione à nouelli tra-uagli. La iouerchia letitia intorbida, e confonde la mente, come il lume, che, quanto è più fplendido, piùPocchio adombra. Ebrij quei due Proueditori di vn fommo contento, non curarono in oltre ; diriz-zaroniì veriò Venetia ; vi conduifero feilofamente il Vaiuoda, e gli altri con le ipoglie, e le Infegne trionfali ; ed auuezza la Città da qualche tempo