247 MCCCCCIII, NOVEMBRE. 248 davi ; ma di tal serar non si pada, e crede indusia-rano a l’altro zorno. 11 ducha è in castello; à ’uta licentia di partirsi, ma non parla di andar via, imo è stà dà licentia a li cardinali e altri li vadino a parlar, • e cussi ogni dì li va 4 cardinali, videlicet Borgia, Salerno, Surento et Elva, e insieme pratichano de eligendo pontifice. Item, spagnoli voleno il resto di Orsini vadino fuor di Roma, et etiam Zuan Paulo Bajon, il qual il cardinal Roan mostra non voler si parti, imo il Colegio hanno tolto 500 fanti di novo per guarda dii conclavi. Item, le zente dii ducha sta pur in Roma pagati soto man per lui, et che lo agente dii ducha di Urbin à pur mandato 50 cavali lizieri al suo ducha. Item, el ditto orator scrisse a li cai di X una lettera, nescio quid. Di Napoli, di Lunardo Anseimi consolo nostro, de’ 18. Come don'Consalvo andò a l’abatia di San Germano, et eravi 170 francesi e la preseno. Etiam a Rochasecha, combatendola francesi, fono amazati 300 per spagnoli. Item, à parso in quelli mari alcune nave di francesi venute per consiglio dii cardinal Roan, acciò Napoli lassi mutalione, et nulla è sequito. 11 gran capitanio à in campo persone 10 milia e tutta via ne va, et ha oferto a la duchessa di Milan, eh’è a Bari, una barza di 800 bote da tuor-la e condurla a Napoli. Item, per trovar danari, quelli hanno posto certa angaria universale, e li nostri merchadantano lì è stato a dolersi da lui, qual comparse; spera far sì che non pagerano. Item, si atende a expedir, per partirsi con bona gratia di la Signoria nostra. Vene uno nontio di la comunità di Savignano castello nel territorio di Cesena mia 8 lontano dal mare, da uno porto chiamato Fiumesin apresso il Porto Cesenaticho mia 15, e di Cesena 10, qual loco è bon di sito, fa homini 400 da fati, è mia 8 di So-jano. Or di.tto nontio presentò uno disegno fato a pena, e narò come Savignano si dè al ducha di Urbino che vene lì con 7000 persone, qual roto da Cesena, si reseno iterum a’ cesenatici. Et poi parliti quelli di Valentino, vene lui nontio nominato Marco Gasparin doctor a Ravena e prima a Sojano, con lettere di credenza di la comunità sua, qual le fo viste hora, soloscr'ite : Syndicus et universitas Sa-vignani, per darsi a questa Signoria ; et che a lui parse venir qui a la Signoria, perchè quel loco si darà a la Signoria. 11 principe li disse si havia syn-dacha’ di la terra; disse di no, et cussi fo ditto si con-115" sejeria; ma è loco di poco momento. Vene sier Piero Marzello qu. sier Iacomo Anto- nio el eavalier fo savio a terra ferma, volendo promover di certa praticha à in le man dii signor Antonio Maria di Forlì, che si daria a la Signoria nostra etc. Et il principe volse si parlasse tal materia con li capi di X, et cussi da poi disnar fo parlato et aldito. Et li capi di X fono sier Domenego Benedeto, sier Alvixe Michiel et sier Lorenzo di Prioli. Da poi disnar, si redusse il Colegio con la Signoria et li capi di X. Steteno assa’ a udir sier Piero Marcello predilo et consejar, come credo, la materia, la qual convegnirà venir in Pregadi. Et poi fono alditi li oratori di Padoa, domino Conte Alvaroto, Marco Antonio Musato et Alberto Trapolin, e visto il disegno di la Brenta per far pro-vision etc., aldito Alexio inzegner causa di compirla ; qual Brenta nova è la ruina dii padoan, mai reussirà et à dà di spexa ducati 400 milia a la Signoria nostra over a li soi subditi. Etiam parlò sier Marco Sanudo consier, sapientissime, concludendo per non anegar il Piovà bisognava far certa bota e conzar li arzeri. Item, parlò sier Alvixe da Molin et sier Zorzi Emo savj sora le aque ; sichè fo disputato assa’ a la provision fin hore do di note. In questa note, a hore.... di note, vene Cristo-faleto corier di Roma, con lettere di la creation dii papa il reverendissimo cardinal Vincula, et il principe in ditta note lo mandò a dir a tutti li procuratori e quelli di Colegio, avogadori e capi di X, et con gran jubilo universal di tutti fo intesa tal nova. Adì 3 novembrio. In Colegio. Vene l’orator di Franza, al qual li fo mandato a dir tal nova dii papa, ringratiando la Signoria etc. Vene l’orator yspano, al qual etiam fo mandato a dir ut supra, et si alegrò con la Signoria di tal creatione, sperando sarà bona. Poi disse è intervenuto al cardinal Roan come colui che avea un pre-sonier e lui era il capitanio, e che lo lassò di prexon e lo acompagnò a caxa ; cussi à fato Roan, dicendo dii cardinal Ascanio qual non dubiterà hora etc. Vene uno nontio dii ducha di Urbin nominato Alexandro Ruzieri d’Arezo dotor et eavalier, sta qui con la duchessa, et mostroe una lettera li scrive il ducha da Veruchio. Come era venuto a lui lo episcopo di Castello, a dirli che fiorentini li volevano dar stipendio acciò sia unito con Paulo Bajon ; però per esser cossa importante la Signoria, dovesse consejar. Et or il principe li rispose, che non era cossa di consejar, perchè fiorentini fè tajar la testa a Paulo Vitelli so fradello, ergo etc. Poi el predito dimandò li ducali 100 al mexe à madona duchessa ; li fo ditto si vederia. E dimandato che la duchessa poria hora