LIBRO OTTAVO. iót, chialpaífaggio, cadèfubito nella fuá, e nella mente del Pontefice la República, già folita preñar la mano à fimiliChriiliane Impreiè. No r „ T _ fcriilèro lettere, e preghiere vnite per hauernelagratia5 ma paruo al Rè di ancor’ageuolarla oltre à gli Stimoli della pietà. Era (lata, I\iccrca'll{è queita Patria ne tempi fcorfi, come dicemmo, frequentemente mole- ^ Sfilata da’ fuoi predeceilbri in Dalmatia . Voler elfo distaccarla dalla, co fcr So-propria cura, Sènza certezza di quiete, repugnaua alla prudenza diria ’ queiti Configli, e rendeafi Pinitanza ingiurioià. Aificurolla d’ogni tranquillo ripofo j Conferò la República di quella Prouincia legittima poifeditrice 5 ingiuito qualunque paííato trauaglio, e per lafciarne a’ iùcceiforiperpetua memoria, rinuntiòiolennemente ogni titolo, e e perciò le ragione, quand’anche haueife potuto pretenderla. Riceuutefi qui le preghiere, el proietto, fu forza,prima di acconièntirui, appofitamen-Jomauod te discorrerne. Due furono le principali difficoltà confiderate trà Pai- ma u’ tre. L’vna, le forze troppo allhora eftenuate da' lunghi difàgi per obli-garfi all’incarico d’vn tanfo apparecchio 5 L'altra, e la maggiore, ildo-uer contrauenire alla tregua, àpena Stabilita, col Rè Maomettano. Superato in ogni modo, eiiretto più dogn’altro il vincolo con Santa Chieià, fi riipoiè al Rè j Che accettauafi, beriche al titolo pu/tif- e fimo Veneti ano fUperflua, tampia r munti a four a la Dalmatia della Aiaeftà fuá, e fe leprometteua, non ofiante le debolezze correnti, follecitoy e compito ilrichieflo armamento. Così ancora, in breue tempo feguì ,• fù poita in acqua vna grande Armata5 fù guer-nita di braua militia , e filitoui egli Sopra con numero/è militio, veleggiò in Soria. Due fole preciie notitie fi veggono per quel vmct d.i-viaggio d’accidenti rimarcabili occorfigli. LVno, della Città di Da- ^¡¡¡'ce . miata, già riedificata da Barbari, preià, e tolta lor dalle mani 5 L'altro , Turchi ììu vn totale disfacimento di coloro, con la prigionia di trenta mila con- JJJ* batu' dotti in trionfo. Peruenuto tra tanto alla Reggia di Coilantinopoli L'impcra-Plmperatore Ruberto, trouòlà con infinito fiio debito foflenutogli, JJ" e prefèruatogli il foggio dallarmi, e dal Configlio della coilante Repu- tmopoiiT blica. Stimo giuito il corrifponder’alla grandezza di cotanti riceuu-ti beneficij, e vedendone elclufoil potere, e pur conofoendone realo il merito, foelfedi farlo anch’egli con mano augufta, fcegliendo l’Ifo-ladiNegroponte. Ella nelle prime diuifioni dell'impero era toccata, infeudo, come al ilio luogo ndiife, à Rabano dalle Carceri Verone/è. Inforte poi tante, e così lunghe moleitie > nè Sapendogli come reggere à tanta mole con braccio prillato, haueala cefli, e acconSèntitaia di nuouo nell’imperiale Dominio rincorporata . Preièntolla Ruberto Don* Acalla República in libero dono $ e per tal mano fourana, che gliela por-le, e con tal ragione di (àngue,e di thefori retribuiti,impoffclioííi allho- blìca. rala República di queirifola 5 Com'anco quella vi fi aggiunfè di Cefalo- 1224 nia, nello fteiTo tempo donatale da Gaio, che nera il Signore per atto X 2 fola-