4io DE’ FATTI VENETI. h?Ì‘muL nMO ’ perche in breue, e iìxccofo difcorfo fignificar ledoueffe. Che no con prò- ìldefiderio conferuato femore dalla Republica di tener cofiante, e tefiL inalterabile feco lamicitia del Padre, haueala in quei mouimen-ti da luipromofsi condotta à fargliele fapere con Ambafciarìe triplicate . Che fe ben fapeua di abbaffar con ejfe iIpo/io di Prencipe grande ,fe riera nondimeno volentieri contentata coylfolo riguardo difttma, e d’affetto preferito alproprio decoro. Ch'ella bauea con lojtefifogenio voluto v dir'ancorai Amb afe latore fuo^ ma nelle giù-(lificationi da efifo addotte, non effendofi comprefò, che il peggiora-mento di vn fermo voler e adoffendere, e vriintimai ione a tutti ì Pr enc ipi di r otta guerra,non vi er apiù tempo di buona fperanz^ay segh non a de mp mal afubito, ritir andofi dalla T"efeana * Che altrimenti operando, non più trouauaji feco indebito diamìcitìa, già faldatUocon tanti offìcij, epreghiere$ debitrice bensì, nondegli amici fconofcenti, ma delfofienimento delia fu apropria riputati ne,efalute$C osi protejtarglifi rifiuta nella fuapropriadifefa, e [offequello l’vltimo efperimento di bontà, e d’amore. Voleua^ il Duca con fraudolenti oggetti deluder’, e protraher’il tempo trà le doppiezze* MailCornaro, chefeneauuide, ragguagliollo al Se-i\ìtoma se- nato,òt hebbe in riipofta di ritornar’immediate. Giunfe à Venetia nel-Ychc.at°d> 1° fteifo punto, con oiferuatione di grande accidente, Franceico Car-Francefco mignola, gran Capitano nell’arte militare, e di cui fi hauea ièruito il CuTvenc- Duca fino aJihora in tutte le Impreie del racquiilato, ed aggrandir^* tia. Dominio.* Partì coftui per pretefi diiguilidi mal graditoieruigio* o Stato già del Duca il più fido, & accreditato Miniftro, partì amareggiato, ea informato infìeme d’ogni ilio più recondito arcano. Entrato perciò nel Collegio,ipiegò al Doge,e a’ Senatori affittenti, ienza vergogna , & impedimento veruno, tutti li più riièruati miileri del già ino Padrone 5 & aflicurò, e giurò con tutta coftanza, che, vinti, ch’egli ha-Narra ¿fini Ue^e i Fiorentini, fi era già deliberato di far lo ileifo di tutta l’Italia-.. pcjjìmi dei Le pruoue de’ fatti, e delle opere peffime, non fecero riceuer, come nuoue, e non più intefe, le coiè efpoile dal Carmignola 3 Tùttauia con-fermadone il tutto la viua voce di chi parlaua co’l cuor di Filippo, creb-cafirffiuc P^1 ancora indubitabile la certezza 5 Si riuolie tutto il penfiero alla allarmi, guerra contra colui, che con infiniti difpregi haueala sforzata *e voluta* ed accreditò maggiormente i detti del Carmignola vna trama feoper-ta inTreuigi, orditagli contra la vita d’ordine del Duca da vn talGio-uanni Luprandio Milanefe * da che fi foopiiche gli era vero,e non finto nemico. Strettili per tanto i negotiati co’ Fiorentini, reftò accordato. capitoli di Chefdouejfeporre infìeme con la maggior prefi esuma pofsibile com-lrfntini10' munemente 'vriefercitodifedicimilaCaualli, e di otto mila Fan-? et, un. ^ ^ mantenerfene a numero à difpendio eguale dì amendue le Repub lic he. Che altre due Armate marittime foffero allefttte conpa- ri ce-