DE’ FATTI VENETI. fe a’ Primati 3 Se ne auuisò parimente Caterina in Milano, e alle parole fpefe di (incero, e prediletto amore, e d’affiilenza indefetta, vi andarono confecutiui gli effetti etiandio, efpedendofi, fènza interuallo, à Vicenza Giacomo Soriano con grotto numero di foldati, e Baleflrieri. Volle il Senato, ancorché non ve ne fotte bifogno appretto chi ragione alcuna non tenea foura quella Città, e già s era liquidato cotanto perfido, abbondar fouerchiamentedi buoncoftume. Communiconno lo commu- àFrancefco il caiòj Gliele atteflò prouenuto da due fpontanee confor-Tarc/c1.CiV' volontà 3 di Caterina Padrona, e degli fleffi Popoli Vicentini 5 e fe-celo ancora, perdi egli doueilè ailenerii d'offènderli. A taPauuifo, che veniua dirittamente à far oflacolo contra le fue arroganti cupidità,traf ì»/ui(i di porto/li furioicunente colui à commettere due gran delitti. L’vno, di a ,n fcJ.llcrarie efpreflìoni 5 Che doueilè la Republica contenerfi entroa’li-' miti delle iùe fole Lagune, nè impedita’ Prencipi di Terra Ferma il lor natiuo Dominio 3 L'altro, di vna turpe atrocità, indegna di Prencipo appunto, e di cui ancora la memoria ilefla fe ne fdegna, e rifente. Fece con violata ragione tagliar’, à chi gli preièntò le Ducali» il nafo, eie . . . orecchie . Baila il folo racconto di quell’enormità, per dilucidar a chi mUtfnvc- legge igiuftiffimi contorcimenti de’Padri. Tutti fclegno, e tutti venire in re- detta s’infiammarono immediate all a guerra. Gran numero di Patenti, peraffoldarnumeroièfoldateiche, diipeniàronfi in varijluoghi. Si ilipendiò Carlo Malatefla, Signor di Rimini, General delibarmi. Si elette Carlo Zeno, e Pietro Emo, Proueditori in Campo. Si fè venir5 alle baflè, e a5 luoghi bifognofi Giouanni Cappello, Capitano del Golfo con cinque Galee. Si ieritte in Candia per quantità di Baleflrieri, & Arcieri. Si mandarono AmbaiciatoriGiouanni Giorgio àFiorenza.,, e GabriefEmo à Man toua, per accoppiatile Venete quelle forze 5 e finalmente il Gouerno infiflè tanto, e tanto follecitò, e col denaro, e, con gli vffìcij le prouigioni, e gli ammaramenti copiofi, che, fé beo, nulla riportatte d’aiuto alcuno dalli due luoghi predetti, gli forti àdi-ncT°Ve' fendere in Campa in breui periodi vn’efèrcito di trenta mila fol-dati. Quello poderofò armamento non lafciaua efitanti, ma incoraggiti gli animi à felici progreifi 3 egiàparea, che cominciattero feltrerei ac^ acconfèntirui gli euenti ancora 3 Mentre attratti Feltre, Belluno, e imo, e saf- Ba(fano dalle preuie per/liafioni di Caterina Viiconti, e non meno ani-no°aLuZ'.mat* tante f?rze Venete in Campagna, volontari/ alzarono aneli’ fubiita. ciìi le Iniègne di San Marco* e andò Antonio Moro Procuratore à piantami dentro la Publica fouranità. Ma qualche (concerto nel principio accaduto, dimoftrò fallaci le noilrefperanze ne’fallacissimi afpetti del Mondo. Toccò il primo à Marco Grimani,Capitano di molte Barche armate di rifèntirne.Fatto auazar’ad oltraggiarli Carrareiè negli Aluei de fiumi,e lui obbediente al comando ino] tratofi,giunto à Pioue di Sacco, reitò fùperchiato dagran gente conceria foura gli arginagli fu fcoccata