LIBRO PRIMO. y no famoio in que’ tempi. Precorione à Theodato il rimbombo,tentonile la pace s non potutola ottenere, fuggì? fuggitoTvccifero ifìioi >ed . cltin ta con eifo de’Goti la linea reale, vi aiTunièroVitige, di baffo lignaggio : ma di concetto eleuato nell’armi, tra cui, e Belliiàrio vaga- " rono le vicende gran tempo. Venetia, ch’era andata da quelle Italiche moltiplicate mine crefcen* do giornalmente di fabriche, di Theatri, di Gouerno politico, e di co-ilumi regnanti tra i raggi d’vna raccolta Maeilà, poderoià horamai di numeron Nauilij publici, e prillati, e corriipoila dall’Oriente, e da^, molt altre parti del Mondo di confluenze douitioiè mercantili, de- umetodd-itoilì al fremito di quegli efèrciti j coronopi con le iiie ileife mani la, u ^Publt-fronte* impugnò il brando in iòccoriò del Greco. Gran parte d’Italia 2 Bdu-propenia più, che al nuouo, al Dominio de' Ceiàri antico, feguitonne fiirio • l’eiempio. Si attaccò la giornata j rimale il Goto vinto, e disfatto 5 e ^ Vitige il Rè, non più in iftato di reiìiler’in piano aperto al vittorioiò Imperiale, fi ritirò in Rauenna col pili efperimentato auanzo del iè- dell-guito, e di quella guerriera Natione. ImpoffibiTera per la via dell’aP °q0^[° dc lalto eipugnarla con tra chi combattea difperato in vna Città, che già poteua chiamarli Metropoli rimaila nell'Italia del Goto Impero. Cin- mrLtj ièla però Bellifario con duro aifedio per terra. La Republica, già po- delia tente in mare, paisò anch'ella da quella parte à ilringerla con numeroiì nauilij 5 e Rauenna, trà quelle anguille ridotta, patiua horamai Teilre- rexamma. mità de’ diiàgi. Qualche iolo reipiro hauea da Pauia, Città importante, ed a* Goti per anco iòggetta, dalla bocca di Primiero à feconda di P05 col cui nodrimento prendeuanoi corpi, e gli animi aflediatiri-iloro, e coflanza. Belliiàrio auuertito, conobbe, che i ioli Veneti con M forza, óc agilità de’lor legni baflauano (auanzandoiinelFiumo) per opporli al varco, e facilmente impedirlo. Parteciponne il bifò-» gno 5 ne chieiè l’aiuto con efficaci preghiere j nè punto redo ingannata la fua confidenza di vna difpofitione procliue, e di vn celere concor-fo di ben’allefliti, e rinforzati corpi marittimi alla parte richieda. Subì odorarono il peniìero i Goti ^ prelùderò, appreièro pendente dall’eii-to di quell’attentato la vita, ò la morte dellaiTediata Rauenna 3 fecero vna mafia potente d’armati Vaiceli i, evennero riioluti con efli à galleggiar’, econdurui ad onta de’ Veneti vn iòccoriò importante. Da Belliiàrio, di non minor’acuta maturità, ponderatene parimenti leJ confeguenze, fù procurato ogni sforzo di vigor militare. Difpoiè, è difleiè ben’ordinateleiùemihtie,diicorrenti le riue del fiume per terra. I Veneti per Tacque auanzaronoilor legni paridipaffo, e di cuore • L armata Gota co$ Tali de’ remi, e del rapido corrente fiume non- Incontro in ritardonne l’incontro 5 azzuffaronfi infieme, e dieron’ambiprincipio tò deiiar. ad vn’horrendo, e ipauenteuole conflitto. Continuò tra le itragib le ™‘aLc^g\f~ morti, òcidiluuij del iànguefluttuantegrand’hore? quando 1 acque, . già