305 ucccccm, partecipi in te abulie, el si vadi falcidiando e compiendo il domo, e si ’l avanzerà, si fabricherà etiam li altri residuii etc. Vene uno nontio di la duchessa di Urbin, dicendo la si voi partir et domali vera a tuor licenlia da la Signoria ; prega che sia satislata di quanto resta aver de li ducati 100 al mexe etc. Li fo risposto la HI fusse ben venuta, e di danari si vederia. Veneno alcuni capi di squadra dii signor Bortolo d’Alviano, fra i qual domino Cesar da Martinengo, con una lettera dii signor Bortolo, qual pregava la Signoria fusse tolto ditto domino Cesar, qual lo tolse a so stipendio con provisione di ducati 350 a l’anno de carlini, e però essa compagnia dimandò el ditto fusse soriplo. Item, si fazi le so raxon e siano pagati dii resto, e si provedi di pagarli per lo advenir. Il principe li usò bone parole, perchè erano tutti disposti e citadini molti di le nostre terre e altri, e fo fato Conzar quel di Gonzaga, e dii reslo fo remessi a li savj di terra ferma. Iti sier Cristo fai Moro proveditor in Romagna, date a la Observantia, a dì 11, hore 16. Conie la note alcune soe scolte tien apresso la terra sentì rumor, cridò : «Arme ! Arme! ». Tutto il campo fo in moto et si armò et nulla fu. Atende a far le fantarie, piantar le artilarie etc. voi polvere. Di Ravena, di rectori, di 11. Mandano lettere abute di Savignano e dii conte di Sojano a loro dri-zate. Di Savignano, di sier Piero Morexini proveditor, dì 11. Come erano venuti lì quelli di Borgi a darsi a la Signoria, et li ha porta lo chiave, volendo uno proveditor. Li ha ricevuti et ditto si tegni a re-quisition di la Signoria nostra ; etiam Gatheo si ha ’uto. Latantio di Bergamo è alozato lì propinquo, fa danni et è venuto a parlarli ; dice aspela certi fanti e levarsi e venir verso Faenza .in ajuto di la Signoria nostra. Lui proveditor fa guarde e atende a la con-servation di quel locho. Item, vene lì uno trombeta di Cesena sotto specie di tuor una sella, qual li digse che in Cesena par sia venuto certo breve dii papa che voi siano soto Valentino, e l’ha fato capitanio di Chiesia, adeo in Cesena è slà fato gran festa. Item, Ini inteso a Forlì esser morto il signor Antonio Maria di Ordelaphi. Noto; in l’altra lettera di 10, el ditto scrisse un capitolo, de lì esser assa’ tormenti et valeno do stera al ducato. Dii conte di Sojano a li predicti rectori, do lettere di 10 et 11. Come è zonto a Sojano, e par il ducha di Urbin non voj darli castelli a la Signoria nostra presi, perchè lacorno Sacho li è amia luor, et novembre. 30t> maxime Sancto Arehanzolo, qual lo lion. Et 3 cila-dini dii loco vene a lui e li mandò dal proveditor ili Savignano, e cussi li altri castelli presi veriano tulti soto la Signoria. Dubita il ducha non li voj dar al papa, perchè è tutto suo, pur laeomo Sacho è andà a trovarlo et Borgi si a ’uto. Aricorda la Signoria vedi averli, poi che cussi el voi per via dii ducha preditto. Item. scrive lo breve venuto a Cesena, e si dice etiam è venuto a Forlì, Ymola e Faenza. Item, fiorentini hanno conto uno per caxa in Galiada e Val di Bagno,, et che Malatesta suo fradelo è con loro, vi-■delicet con fiorentini, tamen lui non dubita, perchè ha li soi castelli forti a quelli confini e ben custoditi. ' Et per Colegio fo seri Iò a Zuan Piero Stella secretano nostro a Urbin, vedi dal ducha aver li ditti castelli. Item, ohe le zente vengi presto et non fazi danna a li lochi aquistati, e avisi il sucesso. Di Franza, in zi fra, di 4, a Lion, di l’orator. Come è venuto nova de Narbona, il re di Spagna à ’uto Lochata terra di francesi a quelli confini, fa luogi 200. Item, do castelli Phiton et Sizam, uno di qual è sul mar e poi obviar a-arraata francese etc. Il re solicita mandarvi monsignor di Naversa con 300 over 400 lanze, qual però non poi zonzer avanti 15 giorni, et si lieva di la guarnison di Borgogna. Item, à inteso il re di Spagna aver in campo 2000 homini d’arme, 4000 janilari et 15 milia fanti, et ha do capitani degni, ol duella di Nagiara el il ducha di l’Infantà. Da Milan, di Agustin Bevazam, di 8. Come manda queste lettere aule di Franza; c de lì in Milano è nova francesi hanno auto certa rota in reame, adeo stanno assa’ di malavoja. Di Padoa, di rectori. Aver ineanlà li dadi, quali, sì per le aque qual por il dubito di' morbo, hanno calato lire 4000 e più. IH Vicenza, di sier Domenego Pi.cani el cavalier, capitanio. Come acompagnerà il conte di Pillano justa li mandali. Di Otranto, di sier Fantin Malipiero go-vernador, di 20 octobrio. Come ricevete do parte di 8 et 2'2 zugno passato, zercha li ogii habino a pagar a quella iloana etc.. do e meza per 100, videlicet quelli si cargerà in terra di Ofranto per Venetia o altro, e li forestieri per Venetia li cargi lì in porto di Otranto. E lui fè publico edito di quésto e fè far a Leze, Galipoli et a Corlù, adeo è venuti molti a luor li spazamenti lì e pagar a la doana. E a San Marci-lian è venuto alcune marciliane per cargar ogii di ra-son di sier Antonio da Pexaro, à fato conto a li patroni vengi chargato a tuor li spazamenti de lì, et