LIBRO DECIMOSEST0. 3 57 tempo accorio j incontratofi per ventura in camino à quella volta-con dieci mila Caualli. Era nondimeno tanto acceib il deiiderio della pace in ogn Vno, che con l’aiuto di Dio il giorno de’ 24. Agofto, do- sifà upace Sd molte diipute, e molti congreifi, rimale iìrpulata in Turino, e pu~ icata qui li tré Settembre, con le conditioni, che ièguono. Che e fuecodi• tifila, e il C afte Ilo del Te ne do, c agi on principale di vna guer-tionim ra cotanto atroce, fojf'e depofitato in mano delPrencipe di Sauoia$ perche ne Iter mine di anni due ne refi affé pergiufiitia determinato, e dichiarato il vero Padrone, e in tanto pagaffe il preß dio egualmente l'vn^ e l'altra Repub he a. Che doueffe la G enouefe nlafjar alla Veneta tutte le Fortezze, e 1 luoghi in Dalmati a ne le or fi di quella guerra occupati. Che le robbe da effe acqmfiate, rimaneffe-ro nelpoffeffò,e godimento di chi già pofjedeale. Che per toglier qualunque occajione di nuoui difsiaij Joffeprohibito ad ambe d%più ne-gottare allaTana. Che Frane efco di Carrara refiituir doueffe à queftoDominio^Cauarzere, Aioranzano, e WTorre delCuran. Che le differenze, epretenfioni de’ confini fiofi'ero rimeffe in vnfog-getto mandatcuiapofla dalPrencipe Sauoiardo, e da vn’Amba-filatore de’ Fiorentini, mit amente a tal’effetto efpediti su 1 luoghi$ Altri dicono, da Alberto Marchefe dE fi e. Che co’l Patriarca dA qui le la rimanefisero tutte le co fé nell’efiser lorofenza bifogno dì alt er at ione maggiore. ChealRè d’Vngheria fifise tenuta la Repu-blicadtesborfarper anntfiette, ognianno, fette mila ducati 5 egli all’incontro douefse impedire, che ne in Dalmati a,nè in Se hi a-mntay fi fabncafseroSali, rinuntiandoadogniragione, che hauefse potuto pretendetegli nell’Ifola di Pago. Per vltima, l’or dinari a conditione vi fu della reftitution de prigioni reciproca 5 e a? Venetiani, e a’ Genouefi aggiuntaui quella di dar’vnPrenctpe malleuadore dell’ofiseruanza fine er a ; in ordine à chefi contentò di obhgar fefi e fisa per tutti la Republica Fiorentina. - TaFauuenne il fine della guerra fanguinofiifima,chiamata di Chloggia ; du rata fei anni, e quattro mefi, con tanti flagelli, e funefti accidenti, che ne pauentala memoria per anco. Ne fcriffe il Gouerno se ne ferine in ogni luogo a' iuoi Publici Rappreièntanti, ipecialmente à Carlo Ze- ?cr tm° • no, ad oggetto di fermarlo dagli atti hoftili 5 come anco trouatolo Ia-Filuca vicino ad Arno sù le marine Toicane, ipiccoifì egli iubito per £ cario ze-quefta volta. Delle Stipulate conditioniadempironii immediatamen-710 Tit0Tm' te quelle,che non richiefero tempo, e l’altre incaminaronfi alleiecutio- n.e ’ più eflentiale, di coniegnarfìTliòla del Tenedo al Pren- cipe di Sauoia, capitarono à Vene ti a Tomaio Blazaicoper lui, e Bene- Si mandano detto Tone per Genoua, ed amendue montati iòura la Galea di Al--moro Lombardo, indirizzaronfi à GiouanniMudazzo, che rifiedeaui \A conjegm Rapprefentante Veneto, perla douutaconiegna. Ma come fin qui reitò