LIBRO DECIMOSESTO. 349 uifi dentro con incontaminata miIitia,non ne impediua TacceiTo.Anda-ta d’indi à Pola, e con le fiamme per tutto accefe, iùaporataui l’ira,ardì Eritorna in poi per vltimo, baldanzosi, di penetrar di nuouo à Brondolo, e fi polo £ dirimpetto al Porto di Chioggia. Fu fouraprefo repente da quelli fatti ' Vittor Piiàni. Troppo veloce, ed improuiiò il nemico à commetterli, non potè, nè così preito ordinarti, nè così valido opporuifi, indebolito ancor’ailài dalle Galee partite à fcortar’il Doge à Venetia, e tuttauia, trattenuteui à qualche racconcio. Egli però colà, & il Gouerno qua operando in vn tempo, ricompoièro vn corpo di cjuarantaiètte Galee, ben’armate, e con eiTe, e con alcune Fuile, fi lancio il Piiàni nelTIilria, i\ Tifoni co e bramò di compeniàr’in vn fatto generale i molti oltraggi, da' nemici fìirtiuamente commeifì. Ma prefa, che hebber eili la Città di Capodi-ilria, & al Patriarca d’Aquileia rinunciatala ( non iè ne feppe il perche); ben certi, chepoteuan poco tardar queft’armi àiòuragiungerli, già s eran tolti, e per Tacque Dalmate ricoueratifi nel Porto di Zara. Tro- Genouefi fi uata il Piiàni Toccafione iùanita di affrontarti loro, eleife di ricuperar ¿7™”° * Capodiilria, e fattolo più gagliardo ancora di legni quei di Pirano, o Parenzo, vitipreièntò con grand’animo. Giace Iiolata quella Città ioura Tacque del mare, che la circondano, ed euui vn ponte, che, ca-ualcandovnoilagno, al continente Tvniice. Il primo penfier del Pi-fani fu il demolirlo, e per ciò comandato à Michel Delfino, e à Perazzo Malipiero, Sopracomiti di due Galee, che TinueiliiTero, e ili vrtan dolo con grand’impeto, il diifiparono in molte parti, ein tal guiià, e di quello primo paifo rimafe dallapianura Capodiilria diigiunta. Portoti! allhora TArmata alTailalto. Crifpolino Azzone, fortito dalla Rocca., preilolle gran mano 5 e i difeniòri, come tolti nel mezzo, più non potendo da tanti aiTalimenti iàluarfi, pittarono Tarmi 5 ceiTero iè ileifì, e la Città 5 etri molti prigioni, ipecialmente vi furono, Nicolò Spilim- yc™t*r\nr0t'-bergo, e Simeone Pampergino, con quattrocento Furlani. Peruenne capodifiria in queilo mentre al Generale vna moleila notitia 5 Che inuaia TIÌola_, edaifalitafi la Città d’Arbe da’Genouefi, non folle ballata la fede di Genouefi quei iùdditi, e la coilanza di Lodouico Contarini, lor Pretore, à pre- pendono ieruariì dalTimpeto loro. Volò à quella parte con tutta TArmata $ e tro- Mbe‘ uato il nemico, dopo Tacquiilo d’Arbe, reilituito nel Porto di Zara., jtrmurc non v i curò lo fuantaggio 3 vi fi approitimò, e vi fi diileiè alla bocca.. vino di za Quiui, mentre andaua diiponendofi alTingreifo, & alTaifalto, feppe^,ra • che dodici di quelle Genouefi Galee, cauatefi poco dianzi dal Porro, haueuan tolto il bordo veriò la Puglia, per caricarli di grano. Stimò gran bene, e gran facilità di aifalirle, e prenderle così diigiunte dalTal-tre. Sitoliedilàj s’incaminò frettoloiòper rintracciarle, ein poca, diftanza dalla Terra di Beitice, hauuto auuiiò su rimbrunir della notte, eh entro à quel Porto ricouerate fi foifero, fi andò {abito preparando per inueilirle. Ma nell’atto ileifo, che ei fi alleUiiTe, e che preparato