404 DE’ FATTI VENETI. vn cuorfilo ,pe'lfuo Prenctpe naturale, Hauer anno per ciò le noflre granfaticaàdijenderfì, laltre fomma facilita in foprafare. Ma fiano l’efperìeriz+e, non più le voci, che horamai e fortino. Che han potuto far contra colui tutte le genti dell’Afa,benché feroci, benche nel proprio lor nido attaccate ,edìnuafe ? Che la rTh r ac ta,laMacedonia , laThe/fagita, la Grec.ia ? Che tant'altre Contrade > nientemeno bellicofe, e pojfenti in Europa, tutte vinte, tutte dome, tutte humiliate alla legge barbara del fuo .comando Troppo e difu-guale lapretenfione, che la Repu.blìca fola, e lontana pofj a vincer, chi hàgià vìnta % e facciata da’ proprij luoghi cotanta parte di mondo. Troppo, che vada ella fola contro all’oc cafoni,da tutti gli altri fuggite^ S ia troppo mfomma, che in quefìaprefente ,fi cerchi d'irritar vn apera pungendola, da cui e gratta fegn alata tlguar-TucmHu darfene quand’anche non tocca. Ma chi parlò con oìuerfa opinione, diife in foitanza. A che dunque pretenderftV e netta gran Prenctpe? A che ne’ fuoi principe portar l’armi tate volte in Orientere nel fan-top aefe contra gl'infedeli per Chnftiana pietà? A che Iettarle da’proprij bifognt, efptngerle in Cofìantinopolt per foccorrer quell Imperiaiinnocenza tradii a? A qual prò, doio mancatigl Imperatori legittimi, toglier la Reggia, e l'impero eia perfide mani, e in-fgnoriruifi di gran por t ione ? Perche il dominio del Regno di Canata ? perche quello ai Negroponte ? perche di tante Città di Morea, dellaGrecia, e deli Alt? ani a ? S i abbandoni il tutto, per non irritar l’Ottomano, già irritato dalla natiua fierezza. Doninfi gli Stati di volontà per isfuggir e, che non fan tolti per forz^a. Si disfaccia il Prenctpe ,per timor di non efjer’vn giorno disfatto. Si foggetti MG ran Tureo, perch’egli nont enti di foggettarcì. Habbiamo, Signori ,.apprefe forfè quejìe mafsime vtli aalle fcuole magnanime de’ no fin maggiori ? Forfè ci hanri eglino acquifiati, e la-feiati gli Stati , perche dobbiamo con efsifabricar’a’ Barbari gl’Imperij afcendenti ? Forfè, perche le no ¡ir e Armate four a’l mare ,fm'hora inuincibtli, dobbiamo nel colmo de* loro trionfi retrocedere condannar a marcire ìnvn mandracchio abietto^ auuilito, come fe foffero fiate abbattute, & annichilate ? Deh, che inofiri Autori all'aurafelice delle glorie loro non ci han dato ad imbeuer-ci dìfptnti tali « Nontiraronefsi à tant e parti eccelfe le lìnee per curuarne di propria mano l'altera. Ifegnt, e le firade, che ci han lafciato, non fono indici] à decadere : ma ben à fub limarfi di più, e la ragione, che et han fatti loro heredttarij di quefio Dominio, e la fieffa, che c’impone à fucceder loro nella virtù,,e nel cor aggio etian-dto. Combattuto e itG reco dall Ottomano, è già in procinto di perder/i, Sommamente conferifce, che refiftaper intereffe communi . E’amico j E Chrijlianoj ricercafoccorfo ,