LIBRO DEC1MOOTTAVO. 403 quella regione 5 bagnata dal mare,che dall'E geo le port a tacque per vn Golfo appartato 5 chereftfìeper Jìto, eftrutture à catta fie ri' dt tutto il contorno 5 che può coprir più d'egri altra dalle furie Ottomane di Andnnopoh, di Gallipoli, dell'altre parti dell'Europa, e dell'Afta intera JuttighStati della Aiorea, e deltaGrecia dalla Repub tic a poffeduti5 cbeporge la mano,e viene,come ad abbinar-ftcon l'Ifola di Negroponte in Arcipelago, per vicendeuolmente l'vna, e l’altra/occorrer fi a' mouimentigraui, e pertinaci pur troppo dell'Auuerfiar 10 infidiofo^ nonß deue così gran pianta, offerita da Dio ,porfi in non cale $ abufarfi^ toglierla da fieftefsi afe flefsi^ donar la,volontari], al nemico. Ala conuenendo far ve der'in con-tranoetiandio il pericolo graue, accettandofi, non b afta ladefcrit-tione, e l'importanza de' luoghi a prudente Prencipe , per indurlo a decretar'vn faggio Configlio. Come fer manfempre le C itt a invn fito, non co sì fi ari elle ferme nel bene, 0 nel male, che loro port ano 1 caft,e il tempo ,per conferuarfì. Starà fempre Saloniccht nel fito prefente, dori è : ma forfè non fempre farà lo fteffo il modo di mantenerne il Dominio. Quella ragione, quell'affetto me defimo, che rapifce la Patria à infignonrfidi quella Città, caminerà neceffa-riamente dal pari con la paß ione, co'l de fiderio, e con lo fi imolo di Amurat. Douerà per certo accadere, che altretanto la perdita fuanta^giofa loperturbi, e l'alteri, quanto caro, e profitteuole a’ fuoivafh fini gli ne ridonderebbe l'acquifio. Si prepari pur'in auuenire a perpetui torbidi la contentezza prefente. S arà la Città di Saloniccht alla Republica quella dolcezza alpalato, che,giunta nello ßomaco, in vece d'inuigorirlo, il contamina, ed incapace à tener la,è sforzato poi di renderla, e di render con eff à tutto il foftan-tiofo refi ante. Non potràPatire il T"ureo, che, mentre fttroua con l'armi alla mano fotto Coftantinopoli, venga vn Prencipe lontano, e tanto àfe di forze inferiore, à frapparglivnaCittà di già afferrata $poft a nelfieno de' propru S tati, e nel tratto fteffodt Andri-nopoli, Aietropolifiua. Non fiaperciò sì potente ilgufto luftrighie-ro, che conuerta la dolce dofa in veneno mortifero. Si confederi, cheilVifco, elapaniaallettaperprendere,* chebafta diporui vn folopiedeper non vfcirui maipw> e che l’attentato dibattimento porfottrarfene, nonferue, che à inciampo maggiore. Hafsià fare connemicopotente, e connemicó, che hai armi affàipiù pungenti d ogni Prencipe Chriftiano, il quale, fe anco ferific e per Dominio, può medicar almeno per religione. Fà ¿'Ottomano ferendo, le piaghe' infanghili. f er irà maggiormente la Repub tic a, ch'e pret ende-ràinftdtatrice. Siraccordi, che conuiene adeffa mendicar le mi-Ut le da luoghiftr amen, comevane dinatione, cosìvacillanti.db affetto 5,Che le Tur chef che altresì tutte combattono in vn corpo, e di Eee 2 vncuor