DE’ FATTI VENETI. Canale dirimpetto de' Santi Apoftoli, e di San Calciano. Il fecondo poco dapoi à San Lorenzo acceiòiì, diuorò ièdid di quelle Ifòletto fino à San Marco. DiftrufTe il terzo, ed incenerì quella parte di Mala-tàMda- m0cco, auanzata dalle pailate ruine di guerra, e da dette fiammo (èguirono allhora gli accrefcimenti di Chioggia co’ marmi trafpor-Trimo vc> tatiui dell’incendiate habitationi, con altri pretioiiornamenti, e eoo, 'clwggut. la dignità Epiicopale introdottali. Poco interuallo icoriè à verificarli gliapprefitrauagli, maggiormente (ènfibili, quanto viciti dalle più amiche, ed oblígate vicinanze, che fi (IringefTe la República al petto. IPadouani non molto contenti di quelle grandezze, benche loro infierne poteuan dirfi, e perle prime origini, e per quella (àluezza, c’ha-mo7!d!‘r°uean tante volte * fuggendo dagl’incendij, trouata in Venetia5 pro-Tldouani. moflfero con torbido genio ingiufte moleftie alla República lotto Trincarli, mendicato pretefto di leil confini. Eran della fteiTa non ben’inten- c Rauennati • 1 • • * ■ • •« • 1 1. • • • j; contra u tionata natura i Tnuigiam, e 1 Rauennati, tutti ad vn modo vicini di Hipublica. giuridittione, ed alieni d’affètto. Facile tràle conformità de" talenti non buoni di conformarli ancor’i configli, fù pofto trà gli vni, e gli altri in Campagna vn efercito affai numeroiò, che ad oggetto diiòr-prendere improuifo, marchiò dentro à violar’, e danneggiar! limiti di quefte lagune. La Patria, trafitta nelle vifeere al viuo, li (coffe, e sacci niè à ripulfar le troppo ardite hoftilità di chidouea, piùtofto, che inuaderla, contra gli ftranieri difturbi aiutarla. ContrapoièinCam-jncontro pagna forze valide afl’vrgenza del caiò, e fattele auanzare à vifta del ne-ti Bebémico > 1° incontrarono vicino alle Bebe. Quiui trà le prime file attaccatali la icaramuccia, e d’indi il graffo degli eièrciti entrato, fi allagò la terra, e fi brut tò il conflitto di iàngue, e di corpi nell’impeto primo. Con la ragione mancò poi prefto anco la forza a’ nemici5 Dierono vil-vcnctiani mente addietro 5 (òprafatti, e (confitti, eftinti in gran parte rimaièro,* vutoriofi. ne cajerono fe[ cento prigioni, & Orlando Craffò, lor Capitano, pur ino prefo, fù condotto in catene à Venetia. Rotti in quella guiià coloro 5 praui d’animo, impotenti di forze, volendo ritentar la forte, per ten-nmaàlrc tarla vendetta, corlero à gittarfi nelle braccia d’Henrico Quinto Im-rico Impe- peratore, che, paflato in Italia, fi trouaua in quel tempo à Verona,. Riputò bene il Gouerno di far partecipe delle fue ragioni la fteifa, Maeftà5 iàggiamente auueduto, che yn impronto, benche falfo, non può tanto cancellarli, che (uaniica in tutto, e non conferai (èmpro jtneola. qualche inditio della Tua prima impresone. Due furonogl’Amba-^¡ìnmnda ^atOE*> c^e ^eipedirono, Stefano Morofini, & Orfàtto Giufti-ÌimbTjcL niano, e che contrapofèro la loro virtù a’ tentatiui auueriàrij. Bilan-tori. date Henrico l eipofìtioni, fù larifpofta, ch’egli diede àPadouani, vn configlio di reflituirfi con la República nell’amicitia primiera 5 di corrifpondere alle gratie riceuute, di meritarne dell’altre con trattamenti cortei! 5 & à noftri Ambafciatori, efficaci preghiere di donar'alla fua