LIBRO VNDEGIMO. 15* l’eièrcko per cÌTerui accolto, onde conuenne pattami j e conforme il concerto l’ottenne. Già in quel contorno trouandofi, deliberò di ten- e rarTreuigi. Vi andò di notte tempo per ioprarriuarui improuiiò $ la, tjuafi la'j>re cinfe d'intorno, e gli fortiua di confcguirla etiandio, fé nello (puntar *• dell’Aurora non rincuorauanfi quei di dentro, e non refifteuano intrepidi à più d’vn’aifalto. Pietro veduto perciò inopportuno rimmorarui ^¡¡eSer‘ di più, sloggiòrafledio, e fcorfo col Campo alla terra di S erraualle, ar-ratia ìiuatoui appena, efpugnolla. Reftituiflì pofcia sùlPadouano, efatt’^B^o-alto poco lungi da Bouolenta, quiui tenne la mira, e rtudiò i modi coiv ¡^canpà tra Padoua, fc non per via d’attacco, di riuolta almeno,già fapendo non vadoua. efseruidentro molto concerto. In tanto Martino à Verona, ièntendo approiTìmarfi contro di quella Città, e di ie fteiso il grand efèrcito comandato dal RoiTi, con quello infìeme de’Viiconti, ede’Gonzaga_, cominciò à mitigare la ferità dell’animo, e à ponderarne il pericolo. Gran numero di gente hauea fèco 5 ma, com’era negliaisalti buona la-moltitudine à difender la Città, così preuedeala, per manteneruela, dentro in lungo afsedio, eforbitante, e nociua. Elefse, nel mezzo di due gran Torren ti,l’efperienza di coraggiofò attentato. Rifolfè d’vfcirej darfi alla campagna con tutte le forze, e con atroce giornata decider’in vn punto di fé medeiìmo, e del Tuo Dominio. Secondò anco in fatto il deliberato ardimento. V ni tutta la più prouetta militia 5 raisegnolia^ ordinatamente à fòrtire, ed in breui, ma fuccofc parole, efàggerato Fimpulfo necefsario, d’auuenturarii più torto in Campo aperto, che di perir ficuramente in Città, balzò fuori, e fi diftefe in fico, e forma, po- Maflin0 co dirtante dal nortro efèrcito, alla battaglia. Conuien dirfì, che la re- efee co-i cà pentina, e rifoluta fua comparfà alla pugna, allhorche in Verona credea- ?0Ja rcro~ fi rinchiufo, e fmarrito, feminafse trà i Collegati non ordinario timore. vrefenta à Apprefero gagliardamente il cimento, e cagionando ben fpefso l’ap-prenfìone faggi Configli, determinarono i Capi, di non arnfchiar io-ura vn lubrico punto di variabil fortuna, le loro ben fondate fperanze contra il difperato Scaligero. Deliberarono con cauta ritirata, di dargli luogo, e verfo il Mantouano riuolfèro tutto Pefèrcito ; à poco à poco L’eferdto però, e con la fronte fèmpre al nemico riuolta. Pafsato Martino in vn irtante dalla morte alla vita, munì laliberata Verona, eafpirò immediate ad vn fecondo attentato, non men’ardito del primo. Prefe il re-fto delle militie, afeendenti a tré mila Caualli, e gran numero d’Infan-ter^.a ’e con follecito piede marciò à Bouolenta, doue fàpea non mol-to difeofto Pietro de5 Rodi trouarfi accampato. Fù inafpettata la ìli ta Cm°fe-comparfa,- non potendo imaginarfi alcuno, che, afsediato in Verona. fcrc!t0 * tra 1 eltretti termini, fortifse in Campagna 5 facefse ritirarli Campo de' Collegati, e più che mai audace, abbandonata la rtefsa Città, e lafciata libera ogn incu riione a’ nemici in quel tratto, fc ne venifse à Bouolen-ta, à ingiuriar il Veneto, à incommodarlo, à sfidarlo. Fecelo per ogni Gg 2 modo.