LIBRO VIN.TESIMOTERZO. *4? nato, fi IeiTero fubito pubicamente, perla loro continenza, pur trop-J' po publica, e graue. Impietofifsi, atterrirti ciafcuno in vdir’i precifi ac- dei cafo ai cidenti di quclPal te fiamme. Gran flagello; mifteriofo eccidio; alta^g^ ruina in mano de’ Barbari, per cagionarne tant’altre ; e tanto più tragico il cafo, quanto in tempo iucceduto, che la guerra in Lombardia, col DucaStorza, co’Fiorentini, e Francefi ardeua nel colmo, e nella guifa difcoria, e lafciata. Si efpedì iégretamente à Coftantinopoli vil. Efpeditiom prillato Soggetto, per ifpiarne lo flato, e foura gli auuifì rifoluere. Ma fo v/cojun-fattafi appena l’efpeditione, relationi pofteriorifouragiuniero,che, tinopoh. Meemet, pafciutofi di (àngue, e fàtollatofide’primi sfoghi, fi era poi dimoiato aliai placido verfoi Veneti rimarti in vita cattiui. Premè alla pia Republica la redentione de’ ilioi da quelle fchiaue miferie, e perciò mandouui Ambafciatore Bartolomeo Marcello, conia preuia Toi Bart0_ concezione di vn palTaporto. Egli vi andò, e trouato il Turco, norL imeoTur-folo bramofo di rilafsar’i prigioni, ma di itabilirfi in pace con la Repu- Zj^rT. blica, ritornò àVenetia in pochi giorni con abbracciabili conditioni, e con efpreflò Chiaus. Più vehementi rifpetti coilringeano in quel tempo alla pace la Patria. Vi era, per primo, la perfona dello fletto da luì di pa Meemet nemico acerrimo per intereffe, auerfittìmo per religione, cru-cc ’ del per natura, potente per forze, vincitore, fattoio implacabile. Per Ragioni del fecondo, e più importante, le guerre continue Italiane, chefinanita Thaueano ; la bollente allhora co’ narrati Prencipi, che ceneale tempre cenarla. in forfè la futtlrtenza vicina. Veniuano per terzo poi, e veniuano con. forza di non minore rifleffo à violentarne il Gouerno, Tante rendite, traffichi, edatij, che in pace co’l Turco haucriano da quelle parti continuato douitiofàmente qui à confluire , e tra Tarmi altresì farianfi difperfè . Pur non ottante volle pofpor la Republica con Chriftiana. sofptdeper mente qualunque riguardo alla fede. Deliberò di tener’in fofpefo l’ac- ctr cettar’, ò nò la pace co’l Barbaro, e in tanto infiammottì co’ Prencipi chnjSni. Chriftianiper ottenerla. Incalorì Tinfinuationi focofe , che haueua il Zelo del buon Pontefice di già promotte. Efpedì alTImperator Federigo Zaccaria Treuigiano, e Nicolò Canale per trattarne Alleanza . Luigi Lo redano, e Vittor Cappello in più luoghi mandò, perproue-der gli Arfenali di legnami, e per fabbricar con etti Vafcelli,e Galee. Af-foldò nouelle militie. Sollecitò molte prouigioni di denaro ertraordi- up^pMì-narie,etuttoinfomma acudì per vn erotto naual’apparecchio, e per '**lla&uer tar comprenderai Mondo non in parole ; ma in fatti, lottima fua Reli-gioia difpofitione. Non mancò il Papa di ogni Santo fludio. Fece mittìoni di eftraordinarij Legati à tutte le Corti; Eshibi largamente a Prencipi del ilio poter temporale. Difpensò à Popolipretiofèindulgenze , per inuitarli à veftir Tarmi confederate ; e per principiarne da fé Et ama.3 Tefempio, qui volle armar a fue fpefe cinque Galee, che, ben pretto