¿04 DE’ FATTI VENETI. e parte. ua ^ p3r fen£j0 ? ¡} Regno ben premunirò, volle farlo anco in mare per pruou3piena diquelli affètti. Lafciò nei Porto di Famagolla dieci Galee con Io ileiTo Soranzo Proueditor’, e con efpreifo incarico d’inui' gilar’,emuouerfifecondo ibilògni. Trattoli fuori, licentiò libero a’lor primi deflinati viaggile Galee grolle, &i Valcelli mercantili trat-Mo°Ion à tcnut* > tracciando verfo laGrecia, ritornò à Modon in tempo, j che già la Primauera incominciaua ad aprirli. Quiui trouò con gran-scutari */. palfionevocediuulgatafidirilieuo, che i Turchi fi foffèro già polli à tediato d*' ftringer la Città di Scutari nell’Albania con terribil’efercito di octanta- Turchi. n nula. Suo fito. Si erge Scutari .principaliifima Fortezza dell’Albania, fòuralacima di vn monte, di iàlira diffìcile per gli Icofcefi dirupi. Viene à piedi verlò Ponente da gran Lago bagnata ; à Leuante da vn fiume nauiga-bile, Bogliana detto, che dal Lago ileflò lè n’efce, ed entra nei mar per due bocche ; Fortezza, che per fito > e collruttura intitolauafi la frontiera dell’Italia, e la porta del Golfo Adriatico ; e quellafcellèro i Tur-chi nel principio della flagione per Imprefa degna del lor grande Imperatore Meemet, e perlapiùconfaceuoleàgl’alti penfieri, d’intro-dur’il piede nei Giardino di quella fiorita Prouincia . Milurata per ciò da elfi la difficoltà in fupcrarla co’l bene , che, iuperata , do-uea lor produrre, deliberarono l’attentato per ogni modo. L’apparato , e l’aflèdio era corriipondente al valido braccio, che lo icoccaua, & al duro légno, contra cui dirizzauafi il colpo. Conduceua il grande cièrcito Soliman Balcià Beglierbei di Romania. Alpiraua collui, con l’apprezzato acquiflo, à guadagnarli la bramata gratia del luo venerato Signore ; & arriuatoui in villa, haueagià di bel tratto collraito vrL. Ponte lòtira il fiume; fermati gli approcci, e piantati contro allaFor-u Generi tezza di punto lèdici ellre mi Cannoni. Calò ad vn tanto liilfurro il mcenìjo prouido Generale, con tutta l’Armata àCorfu» e sii fu là prelèntato coni Mma. 1 . , -, . K • r u àcorfu. vn publico diipaccio dal Gouerno indirizzatogli loura 1 primi auniii in ogni luogo, dou’era5 e con cui veniua impoflo di abbandonar eia-fcun’altraoccorrenza, per importante, che folle, e volar indifelàdi Scutari, e di tutta la regione dell’Albania. Già difpoflofi, anco fenza., quell’eccitamento, di farlo, non frapolè dall’ordine aH’eiècutione vil, momento, nè mancò di celere patio perarriuar’in tempo della llrin-và vicino à gente premura. Andò, fi auuicinò atta bocca del fiume Bogliana, e* ]^tmiL qniui trouò Triadan Giitti, Senatore di lòmma portata, che gli hauea Triaduru la Patria già eletto in fucceffore Generale, e che mentre lè ne llaua in Trouigim procinto difalpar l’ancore da quelli Porti, fouragiunto l’auuifodell* deliberate. affalimento di Scutari, era ilato commeffò con Luigi Bembo di trasfe-rirfi colà,doue ne ardeuan le fiamme. Tutti s’abboccarono in vn configlio , e digeriti con le ragioni i lor fenfi, terminarono in primo capò di prefidiar Budua, Durazzo, Annuari, Dulcigno, e Cattaro, luoghi molto