zio DE- FATTI VENETI. non adempir le parti effentiali di terribil cimento. Nulla il Doria migrando all’incontro il valore, nè intiepidendo l’ardenza per alcun contrario rifpetto, confidò anch’egli, che, nelle giornate non pugnando gli arfili, ma le braccia degli huomini, poteiTe al numero minore delle E * proprie Galee, contraporfi il iùperior della gente agguerrita, ond'egli aiietìT attaccò, ed attaccarono i noftri, vna feroce battaglia. Furono l’onde tinte immediate di /lingue, e coperte di feriti, d’agonizzanti, e di trucidati cadaueri. Hqr’vn corno vi ttorioiò vecjeafi, hor’vn altro perdente j & hor cangiar a vicenda. Il corpo della pugna, ripieno per tutto di funeft i /pettacoli, non la/ciaua congetturar deH'euento * e così per grand’hore continuò » Auuenne à lungo pofeia > che * ò per l’efperien-za militare, già confiderata, aifai minore ne’ noftri » ò pur, che s’ha-ue/iè la fortuna fiancato di tener ferma Tempre àvn modo in fauoro la ruota, gittò il dado, epreièntò quefta voltala vittoria al nemico. con vitti- Vinièil Genoue/èla battaglia,Squarciò, di/Tipò quafi tutte le noftre> csnofe/c*. Galee j Gran numero d’huomini vcciiè 5 quattro mila ne fè prigioni, e 1298 per fuo fafto ancor maggiore, toccò parimenti d’eifere trà quefti al Ge-neral’Andrea Dandolo. Se però tanto potè decidere la fortuna, non-Molto., però &C0S1 bufante i impedire, che la riportata vittoria non grondaife an-anch'efptj ch’ella di molto /àngue. Genoua non ri/è, ièpianiè Vene ria. No ix, |a/ciò la noftra Armata rapirfi dalle mani, /ènza vendetta, quella Palma , /olita dianzi di tenerla /èmpie afferrata. Fu grande anche il numero delie Galee disfatte, e delle genti perdute auuer/àrie. Fù vittoria, che, fino all’vltimo punto conte/a, non lafciò/pirito a’vincitori di lieti gridi. Fu trofeo conquaiTato, e lacero di sì fatta maniera, che, /è ben confeguito nel Zeno Adriatico, e vicino à quefte vifeere fteifo, la/ciò anco il Doria tanto /comporto, che in vece di pro/èguire, retro-ce(fe,neceifitato, il viaggio 5 non fi approffimò, fi allontanò daVene-tia 5 lafciò la Dalmatia 5 lafciò ogni luogo della Republica illeio fi traf Ritorna in fe fuori del Golfo, quafi fuggendo 5 e ritornato alla Patria, non ben’ac-dietro. colto, fe non in quanto vi ritornò, lo fteifo Dandolo captiuo pur volle anch’egli minorargli con la fua vita il trionfo, togliendoci da quelle funi, e più tofto, chericeuerla dal nemico, dandofi da/è mede-fimo la morte. Pafsò l’anima de’Senatori il deplorato accidente,. Quanto vinti però di forze, inuincibili /èmpie di Configlio , /premerono nel Verno dalla gran feiagura vn nuouo armamento di venticinque Galees raflegnaronlo àMarco Ba/èglio, eie inuiarono nerale d’vn ver/o l’Egeo. Troppo predominante l’Armata nemica, non erano le> Z?o°/ma rublicheCommiftioni al Capitano di combattere, ma di /correre i mentirteli' luoghi, e di tener’in fede i /oggetti. Chi principia in ogni modo à ca-lit0- dere, fatto fi grane dal fuo proprio pefo, non hi più potere da fe fteifo di rattenerfi 5 e tale il Ba/èglio, fpinto dalla publica incominciata caduta, fù coftretto ad eccidio iii/lèguente peggiore * Superbo, ed’ogn impre-