66 DE’ FATTI VENETI. in foccorfo. Dopo tali domeftiche dimoilrationi, applicaron tutti iniìeme à maturar’, e rifoluerdelPaltre imprefe, più à preferiraiopportune . Chi all’vna, e chi all'altra inclinando, il vni alFvltimo il fèn-sì deliba- 2 amento commune di attaccar Caifa, fituata a5 piedi del Monte Carme-¿attaccar lo, e che in parte bagnata dal Mare, daua modo anch'ali’ Armata della caifa. Republica di portaruifi, e combatterla. Cosi abbracciatifi con religione amorofa, e Prencipi, e Capi, moifero Farmi contrala deliberati affidi*, ta Città per terra, e per mare. Ma piantatoui appena l’aiTedio, ecco à nafeere vn’accidente improuiiò , per cui conuennero à forza reftar turbati nel mezzo al ferenai generoii progreilì. Il pio Gottifredo, già eilenuatofiiottoilrigoredigran vigilie, fu nel cominciar delUmpre-ià da graue morbo ailalito, che andogli à momenti fèrpendo, e in pochi giorni sforzatolo à iòttrarii dagFincommodi d’vn Campo aperto, e G^ttifndo a ritirarli nella Santa Città, refe l’anima àDio. Fù dirottamente muore, lagrimata da Capitani rimarti la graue perdita 5 pur foftennero il colpo con la prudenza, e procurarono ripararlo, eleggendo fùccettore al defonto il fratei Balduino. Medeiìmo il (àngue, le doti vguali, con lo fteifo deiìderio di gloria ripigliò egli fùbito l’Imprefa di Caifa, j il frate! ^ Ma fe potè con diligenze indefeife fòllecitar’il preiènte , non così Balduino. riufcigii di ricuperar’ilpattato otioiàmente trafeorfo perl’infauftoca-cheripigUa fo. Trouò gli attediati molto più.guernitidiprouigione, e di cuo-rimpreja re animato à reiìftere,- e ben’hebke occafione di conofcere la dif-1 Caifa. ferenza ]n pju fòrtite degli vni, e in più attalti degli altri d’vn pari valore. Refo perciò malageuole il conquido, egli, i Veneti Capi, e maiagcuole altri principali dell’eier cito, ftimarono, che potette grandemente ageuolarne il buon’eiito cjualch’altro attacco importante, per ifmembrar al nemico il coraggio, e diuertirgli le forze. Confideranno molti luoghi manco diftanti, e più opportuni, e più facili all’intento. Valiarono à lungo Vopinioni nelle Conililte 5 Finalmente deliberataii batti!Tibe ^iberiade,Città già fiata fabricata da Herode à compiacenza diTìberio rude per di Imperatore negli anni, che Chrifto morì 5 diicofta da Geruiàlemme tre «ertimi le fole miglia, e di circuito , e di conièguenza importante, fi tolfè gran parte de’noftri dalFartedio di Caifa, e preièntatiiì innanti alle mura , rifolutamente attalironla. Quei di dentro per alcun, giorno fi difefero gagliardemente?- foprafatti poi-da feroci, e noiL intermittenti aggreilioni, e tenuti fèmpre in fomma penuria d’aiuti, conuennero ceder’alla forza Chriftiana , che lefpugnò con gran *nÌefPU' ftraSe’ Ottenuta queila, e meglio ageuolatafi con efla l’altra impre-fà di Caifa, colà vi (fi riuolfe di nuouo tutto lo sforzo del Campo con, altretaiito accreiciuto coraggio, quanto al nemico diminuitoli, e fe ne vider’anco incontinente gli effetti in più efperimentati cimenti, tutti a’ noflri di gran vantaggio. Stretti alla fine coloro, non, attefèro l’vltimo eftremo di Ìor fortuna 5 lo preuennero con, l’hu-