LIBRO TRENTESIMOSECONDO. 8o? ' dfpa&trH Napoli à prcièruar la Città dal vincitore Confalo, òpur'in Le fd¡ ' altro luogo di fuori, per impedirgli l’andata. Dopo lungamente ver- fi ritirano fatoui, preièro per bene di ritirarli vicino à Gaeta, ed à quella voco, * che diuulgolsi, corfèJor’anco moltagente fotto l’Iniègne. Matrà aeu‘ tanto Confaluo, che non hauea minor prudenza, dopo vinto, cho valor nel vincere, mirò alla radice. Si moise con Pelerei to; S’incami-nò verio Napoli dirittamente 5 Prelè la Terra di Melfi, viaggiando, & conjaiuo il ilio publicato auanzamento sbigottì fi fattamente i Francefi, che, in vece di prepararli à contenderlo, gittaronfi tutti alla peggio dentro Callel Nliolio, à làluarfij ed in Cittànon rimaíli,che i ioli derelitti Na- cJ¡el° r!ce~ politani,quelli,fubito auicinato Conlàluo, gli apriron le Porte, e fubito j ^ 0 5 ne lèguitaron l’elèmpio Capua, & Auerlà. Perduto Luigi quali vn Regno 5 dillrutti più elerciti j morto il fiore più agguerrito de’Capitani, anco e della Nobiltà, e militia Francete, & il tutto auuenuto in vn jSUfà.& tempo ÌLippollo di pace, e di alficurato Dominio, non occorre à dirfi, quanto lène alterale la Maellà fua. Si difpolè à vendi- mento del' carlènecon valli apparati, e dilègni. Deliberò grand’elèrcito, c, *è di tran-^:ande Armata nauale per l’Italia $ Altri formidabili apparecchiaa' tontra la Spagna 5 Procurò di Soccorrere fenza indugio Gaeta, el Callello di Napoli 3 e bramando ancor di aggiungere al proprio potere mnda w, alcuifeilraneo alimento, mandò alla República Gioanni Laicari Am- ^mbafeu-balciatore, con viua premura, perche contra gliílelfí Spagnuolifí mLioLTefle anch’ella. Hauea già il Cattolico, fin quando riceuènel u Regno di Napoli le prime percolse, inuiato pur egli à Venetia ìil- -Atr* pri-Ambafciatore lo llelso Lorenzo Suare, ancora llatoui 5 & hauea for- ™ècJ-temente infiilito. Che douefjè co’l fuoRè la República unir fi 5 etol“o. fep arar fi dall'alleanza F rance fé. Che Luigia già fatto Padrone Con lo ^ dello S tato di Milano, del Regno di Napolt, e già Partigiano delio defiderio Pontefice, e del figlio à fomentarne i misfatti, e à giugularne i Et 0^cio Prencipi, afpiraua feopertamente alla Corona Italiana. Che le già fattogli prime Citta, tolte di mira, per occupar fi, da Imperano le poffedute r da que fi a Patria,pretendendole membri de Ilo Stato di Milano, e . fue me onfeguenza, nono[tante gli ac cor di. Cbeognivolta ch'egli haueatrattato di confederar fi con l'imperatore Mafsimili ano, econaltriPrenctpi, le prime conditioni foura il tappeto da lui propofle, eran fiate fempre di rumar la República $ Che gode a pere 10 divederla trau agliai a dalT^urco, e che già ne haueuan data interapruouagtì ftefsi aiuti dalla Maeflà fua tal horaefpediti in Leuante 5 0 non andati, 0 fepurcandati,giuntiui fempre infenfi-bili ed altri limili concètti, già dal Suare al Senato piegati,te rifpofte Publiche fi eran fempre contenute. Che non pote a difeofi ar-fi la República fenza gran nota del fko fincero nome dall’ami- citta