LIBRO NONO. 177 ro,Fefpugnaronoj fàtollaronfidiilragi, e d’incendij,* diilrulferolo varmigia-mura da’ fondamenti : e come nacque in vn momento, anche in vil momento Vittoria s’eltinlè. Peruenneà Federigo, (qualche giorno innanti dilcollatofi da quei contorni per condurli alla caccia, ) prima v l’auuilò della total defolatione della Città, e del fuo cfercito, che di poter penlàr’àimpedirla. Ricuperò iòloallhora lacognitiondifeileffo, ^ fuggì codardamcnteà Cremona3 d’indi verlòla Puglia, e quiui tanto fi affliiTe del meritato caftigo, che terminò in pochi giorni la vita 5 da. chi però publicandoiì leguita la morte, per accuoratione delcafo, • e da chi di veneno, fattogli porgere da Manfredo, fuo fecondo figliuo- lo baftardo, Prencipe di Taran to, per infìgnorirfì di Puglia, e Sicilia.. Entio l’altro figlio pur’illegittimo, mancato il Padre, raccolfè vn nuo-uoeièrcito, parte con la gente foprauanzatadal flagello di Parma 5 parte con altra aggiuntane di Lombardia, & auuioifi tacitamente per lòr-prenderBologna: Ma non è facile à chi hà inciampato ingrandii1 gratia, di rimettere sì toflo il piede. Auuertiti quei di dentro à tempo, fòrtiron dalla Città, mentre ch’ei giunto alle mura, edimprouifò credutoli, difponeua i iìti all’aifedio, e gli ordini à gli aiTalti. Gli attaccarono il Campo lènza modo, che riordinar li potette 5 ne fecero vn. ^ generale disfacimento $ ed egli fteiTo, condotto prigione, e nelle mani ìognefi rotti nemici non perdonato, morì dopo alcun tempo tra icherni, e di-t0' (prezzi j e per allhora quietarono col fuo gli infortuni) d’Italia. 124 Mancò l’anno lèguente il Doge Giacomo Thiepolo, dopo venti del Tot morto. fuoPrencipato, in cui non cangiò il collume, chehaueaio per innanti 1249 decorato in Collantinopoli, e in Candia con gloria di publico R apprestante , e di tante heroiche attioni. Seguitollo Mann Morolini, mrin ?>]0. Senatore non men degno di quella fede, eiuil primo eletto con lo rofinìDoge. fòrti prelènti dal numero di Quarant’vno. Nel Prenf ipato ìlio d’anni tré, nons’eftelè laRepublica in foreftieri accidenti. Tenne raccolto tutto il vigore negli ordini cimili del fuo Gouerno > molte prouigioni fèguiron domeniche, e trà l’altre vi tu di rimarcabile, vna feconda efpe- « ditione in Candia di Nobili Famiglie, con aifegnationi, come alPaltre, ltra codi ricchi beni feudali, per meglio conio! 1 dar la difelà dell’Ifola contra. tn Ca~ le continue perturbationi. Occupò dapoi laDucea Rainiero Zeno, Cittadino, che nel Coniìglio, e nell’armi, hauea rapito Papplauio, e 11$1 fatta giufta in le la fuprema elettione. Sotto quello digniifimo Doge li Ye'wZge. conuenne intorbidar la quiete, troppo già fatteli llrepitolè, ed enormi, per tollerarle, le tirannie d’Azzolino nella Marca Triuigiana, e in Lom- Crudelti d. cardia3 corrifpondendoli co’l fratello Alberigo. Morto Plmperator jtT^plino . Fedeiigo, ed Entio il figlio, e diuenutocolui di Vicario, Signore ? affliggerla d vna crudele barbarie, Padoua, Verona, Vicenza, Treuigi > ed alti 1 mogi 1 di quelle Contrade, per Io che i natiui benellanei s eran tutti dalie lor Patrie volontariamente efiliati > e i Padovani, tormentati Z più