969 fai sono andati verso la Valona per el reparar de la sua armata. Item, si provedi-a quelli soldati ; è in grandissimo bisogno nè poleno più durar, et si asegni la loro camera ; e si non fusse la speranza hanno, sariano tutti partidi. Item, se li mandi danari per la fabricha. Di sier Hironimo Contarini proveditor di l’armada, dade in galia apresso Corphù a dì 24 fevrer. Come scrive per la nave vien di Cypro con sali, patron ZuanCadena. Avisa è gran pioze, per le qual non si à potuto principiar a conzar quelle galie ; e non si aspeta altro cha il tempo, e à fato comprar stoppe. E non havendo altro ordine, anderà in Arzipielago per mostrarsi in quelle parte, lassando do galie a la custodia dii Colpho. pur non resti per pan ; à solum per zorni 40, e però se li mandi. Item, a Rhodi, sier Hironimo Zorzi che si rupe, vendè il corpo di la galia lì ducati 30. Item, mandò la galia a Zara per levar i danari, e non è ritornata. È mali tempi, quali hanno cazato lì alcuni navilj eici-liani cargi di formenti, e hanno deliberato ex se di scargarlo de lì. Sichè si spera la terra non arà bisogno, e si ’l fusse stà richiesto da li rectori di Candia, li haria mandato qualche navilio. Item, si ha inteso che ogi 6 zorni, erano al Cavo di Santa Maria fuste 5 turchesche ussite fuora di la Valona novamente, e sono di quelle forono a le mano per avanti sopra dicto Cavo con la nave forestiera, et da quella mal-tractate. Etiam à inteso il gran capitanio facea far bone guardie al presente a le marine, e havea mandato per galie 6 e barze 4 armate per tenirle in quelle aque (e) asecurarle da’ turchi ; e che dicti legni erano a Messina, e li expetava di zorno in zorno. In questa matina, se intese esser zonte a Parenzo alcune nave vien di Cypro con l’orator dii Turcho; ancora vene sier Hironimo Zorzi si rupe sopracomito a Rhodi. Item, fo balotato alcuni resti di capitoli di quelli di Rimino, e di donarli ducati 24 ut in parte ; e fu presa. Et hessendo venuto in questa terra il capitanio di Segna per orator dii re di Hongaria alozato a 1’ hostaria di San Zorzi a San Bortholamio, parse a la Signoria mandar 3 savj a i ordeni a visitarlo ; et cussi andasemo, usandoli dolce et acomodate parole etc. Da poi disnar fu gran Consejo. Fu fato podestà a Cremona sier Marco Sanudo el consier qu. sier Francesco. Ave 1050, 358 di no. Vene per scrutinio e per eleclion, soto in scrutinio sier Bortholo Minio. Et il Colegio di savj si reduse, et vene le infra-scripte lettere. / Diarii di M. Sanuto. — Tom. V. MARZO. 970 Di Barena, di 8. dii capitanio di le fantarie. Zonto lì, va a Faenza con grande alegreza per la expeditione sua. Item, de lì è zonto Zuan di Sa-xadello e Ramazoto parliti di Cesena con 35 cavalli, e vanno a Ymola. Item, per una altra di 5, avisa che ’l conte’ di Pitiano capitanio zeneral nostro dimanda paje etc. Di Faenza, di 5. Come è ritornato lì il conte Francesco Rangon qual andò a Forlì, et alozò da domino Antonio di Pii e parti per Ferara. El qual domino Antonio li ha ditto averli ditto che l’à acordato la rocha di Forlì col signor Lodovico Ordelaphi in darli ducati 10 milia, e li darà quel castelan ditta rocha ; e che ’l va a Ferara per veder di trovar li danari. Item, che ’l lion el ducha di Ferara s" im-pazi, e averà la rocha di Forlì e di Bertonoro in le man per soa cauzion, e poi hauta crede la darà al papa etc. 1 tem, à dito a domino Vadino, qual ubedirà. Di Tusignan, di sier Alvixe Venier proveditor, di 7. Dii conte di la Fr.ipeta zonto lì in .rocha di ordine dii proveditor di Faenza, el uno bom-bardier. Item, saria bon trazer 8 di ditto loco di Tusignan. Di domino Vadino di Vadini da Faenza, di 8. Come à ricevuto l’ordine di la Signoria ditoli per il proveditor, ehe ’l non vadi per podestà a Forlì. Risponde ubedirà come bon servitor. Item, che ha patito assai per Valentino ut in litteris, et si ricorri and a a la Signoria che li sia provisto che ’t possa viver. Di Jirixigelle, di 5. Come domino Dyonisio di Naldo è venuto a lui et datoli uno brieve dii papa, qual li à portà uno de Ymola, et lo apei'se davanti lui e lo manda a la Signoria nostra, afirmando voler esser perpetuo servitor di quella. A dì 11 marzo. In Colegio. Vene l’orator di Spagna, stato alcuni zorni per gotte indisposto, et dimandò di l’orator dii Turcho che veniva. Risposto non si sa a che. Item, si si manda 1’ orator in Spagna. Ditoli de si ; si manderia quel di Franza e quel di Spagna a un tempo. Poi fè introdur uno yspano con lettere dii vice re di Sicilia, sotoscrito Zuan da La Nuce, e la mansione : Illustrissimo Venetiarum duci domino prestantissimo. Item, di j’urati di la cità di Messina nobeli, in soa recomandalione. Si duol di certa cossa fatoli pagar contra il dover; et li fo risposto si vederia de intender el expedirlo. Vene il fradello di l’arziepiscopo magunlino da pellegrin. Sento apresso el principe, et disse li era sta tolto certe peze di zamhelloto per li avogadori ; e fo ordina restituirli. • 62 MCCCCCI\