* i(»7 MCCCCClll, OTTOIillE. 1G8 3.” quelli indurali, che non si voi acordar. Or sora-vene l’orator di Franza e fo rimessi a da malina. Vene l’orator di Franza dicendo aver inteso fanti veniva a Trieste, èt che per l’amor di Dio si scrivesse a Udene et altrove avisase di questo. Et il principe disse nulla sapevamo, e fo scrito a Udene e Capo d’Istria ne dagi aviso. Item, disse aver inteso che la Signoria tramava che Orsini si acordasse contra (?) spagnoli, pregando non si facesse per la bona lianza e amizitia col re suo. Li fo ditto era zanze etc. E poi partito, fo gran rumor in Colegio, dicendo si sapeva il tutto, et era di far inquisition per li capi di X. Vene 1’ orator yspano e dimandò si nulla era di novo; stete pocho, et vene più presto per dar su-speto a Franza. Di Verona, di sier Anzolo Trivixan podestà, di 13. Come, volendo redur li monasteri di mala fama al ben viver, fu col capitanio et lo sufra-ganeo et vicario dii vescovo nel monastero di S. Saivaro, e vete il tutto, e ordinono far uno parlatorio, serar tre porte, lasar quejla di cariina. Le povere hanno 40 ducati di intrada ; voria la Signoria spendesse ducati 25 ; et cussi li fo scrito potesse spenderli. Di misser Zuan Jacomo Triulzi. In recoman-datione di missier Erasmo Triulzi, per certi privi-legii ha sul cremonese li sia observali. Se reduse il Colegio di le biave justa il consueto. Da poi disnar, fo Consejo di X con zonta di Colegio e di danari, e trovono alcuni danari per mandar a disarmar do galie sotil è in Ilistria. Vanno sier Francesco Longo proveditor sora 1’ armar e sier Ilironimo Laudo pagador, qual etiam fu a disarmar la galia curzolana, conduse sier Beneto Sanudo ve-'nuto orator dii Cayro. Etiam fo la zonta di Cholo-qut per far provision, el zonze lettere di Roma e di Romagna. Di Roma, di V orator, sie lettere, 8, 9, et quattro di 10. In la prima di 8, come in quella do-menega el papa disse messa in San Piero sentado, et poi fu incoronato, e ’l resto di le ceremonie si risalvò farle a San Zuan Laterano come si sentirà meglio, justa il consueto. Item, el ducha Valentino è soleci-tado con pratiche di fiorentini di farlo loro capitanio, che il vengi in Romagna a far etc. contra la Signoria nostra ; e il Cardinal .di Volterra si afatieha a tal opra. E lo agente dii ducha di Urbin li ha ditto, esso Cardinal averli dimandato di la conduta data al suo ducha, e di la protectione di la Signoria noslra, volendola veder, dicendo li saria stà meglio aversi acostalo a’ fiorentini et alia verba ; et che li rispose 8 il suo ducha è servitor di la illustrissima Signoria nostra. Item, si dice à animo di disviar molli homeni d’ arme dii ducha Valentino; e questo per via di uno canzelier fo dii suo ducha, e lo farà per ritornar in grafia. Itevi, dii zonzer a Roma di domino Francesco de Montibus venuto di Spagna orator dii re di romani, venuto lì per ordine dii suo re, e ivi dia aspectar hordine et commissione dal prefato re di romani. Dii ditto, di 9. Come per danni fati per il signor Bortolo d’Alviano a Viterbo, che eri quella terra fo in arme a rumor, però ozi il papa chiamò lutti li oratori e il signor Julio Orsini, lamentandosi di questo signor Bortolo che molestava li stati di la Chiesia, e 'vedeva che li andava in preda ; e che lui .era papa pacificho, e però li oratori dovesseno proveder a far el desistesse, dicendo historie de capitani di ventura, e che di picol favilla nasse gran focho. Et li oratori si tirò da parte' per consultar. E poi domino Francesco de Montibus orator di la cesarea majestà promesse le forze dii suo re ; e che scrive-riano in questo mezo lettere al ditto signor Bortolo, che desistesse. E l’orator nostro era certo queste lettere basteria ; e cussi rimaseno di scriver. Etiam Ferara e Bologna disse ut supra. E il signor Julio disse si el signor Borlolo fusse conira soa santità, li prometeva andarvi contra in persona. Dii ditto, di 10. Come l’abate fratello dii ditto-signor Bortolo, inteso il papa si doleva di suo fratello, vene da lui orator a dirli che horamai la Signoria si doveria risolver ; e che 1’ havia partito da’ fiorentini di esser suo capitanio con dargli 200 homeni d’ arme e stato per ducati 10 milia d’intrada in reame, et a lui abate beneficii per ducati 3000 ; e che Zuan Paulo Bajon fusse capitanio di senesi ; e tutto era per voler di francesi, tamen il signor Bortolo è servitor di la Signoria, e desiderava saper il voler suo, perchè poi fato non valeria a pentirsi. Poi vene l’arzivescovo di Nicosia fiol dii conte de Pi-tiano, a dirli che 1’ acordo con franzesi era quasi concluso, con questi capitoli : che li davano provisione al signor Julio Orsini ducali......e non si partiva di Roma, e rendevali il stato ; e al signor Franzoto homeni d’ arme 30, e compila la guera li daria il re lanze 30 ; al fiol dii conte di Pitiano, suo fratello, nominalo conte Ludovico, li dava el simile ; e restituivano Nola al conte; e si remeteva nel Cardinal San Severino et conte di Ariano, di quanti danari l’havesse a dar per Nola al re di Franza. Itevi, el signor Fabio e Bortolo d’Alviano non erano au-