LIBRO QVARTO. 77 ceder’in quella oc cafone alia can fa commune Chrijliana. Cosí premuniti partirono gli Ambaíciatori. Capitati à Venetia con affrettato viaggio infìnuarono i bifogni 5 infifterono per valido, e fubitaneo foccorio 3 aiTìcurarono il merito iniigne, e conchiufero le loro efpofi-tioni con l’eshibitioni £ià impofle. Intefò dal Gouerno l’officio, fù con parole generali preio tempo, per diicuterne la materia, alla cui altezza richiedeafi profondo configlio. Quelli che più peniàuano allo flato preiènte degli affari, non potean così facili adherir all’opinione degli altri, dati aliólo fpirito, e nulla curanti gl’intereffl ¿concertati della Patria, purché foilèro fòccorfi quei della Fede nella regione più venerabile, e più facra del Mondo. Lodauano anch eifi l’affètto, e la_ cura diuota, ma niente meno per capo di debito, e d’obbedienza ver- 10 i Precetti di Dio, fi chiamauano tenuti al gouerno di quel Dominio, al loro patrocinio da Dio medeiìmo raccomandato . Spogliando/i^ {die e ano) la República di tutte le forze, e /fingendole ne’ fanti faudini’in-paefi, pot er’, in vece di fublimarfi a gran mento, gittarfi fotto la ^an^c' cenfura del mondo, e del Cielo. Delmorido, perche, contrallenendo alle mafsime più ¡ludíate di fato, e di Prencipe, toglie/fe con pietà, che crudelmente fialienaua dal cuore, la difenfione à fe fi e/ja per porgerla altrui j DelCielo , quafi,ctieipentito del fan- 10 ac qmfl 0, co’l forte fuo braccio protetto, e voluto, fofse per la-feiarne incorrer la perdita, e abbandonar dmuouoil fuo Sepolcro in preda degl’Infedeli. E/fer troppo per condennarfi da fe mede/imo il gouerno d'immoderato, e di fouerchiamente ambitiofo, fempre che, fc or dato/i della rotta generale, ed infaufia, riceuuta poc0 auant 1 dagli Vngheri, e della tregua, che,per faluarfitra tan-ti franagli, b fogno accordare per anni cinque 5 vofreffe allhora, ctieran fpiranti ,altroue le forze* e lafcia/fe laut amente prepar a-ta lamenfaalnemicoperpafcerlo à fuavogliadelVeneto fangue. Conjìderarfl, che anche vincendo lArmata in Sorta ¡perduta la Patria farebbe in ogni modo eccidio la jleffavittoria. Ritornata, benchevittoriofa, doue fenzaPatriaripatrierebbe ? a qual parte volger potrebbe/' fenza ncouero ? doue trionfante folenmzjuaf il 1Trionfo ? finito il Prencipe, finir legione : nulla re/iar di chi non è più 5 ed empio render fi ilpio, quandoper e/ferpie tofo fi fa barbaro fe me de fimo. E qual Potentato farebbe flato religiofò cotanto, che non fì foifè arrefo alla maturità di quefte, e di tant’altre addotte ragioni ? Pur cieco fèmpre nella República ogn’occhio al lume del Cielo , non oftante i riguardi altiffimi di forze deboli, e di pericoli vicini, con? co riero pienamente i fuftragi à deliberar ^armamento di ducento vele, s¡ dc[ibera fpremuto dagli erari], bencne annichilati, e fìmtnto dalle fòflanze , 311- d'armarper corche ftenuatiilìme de’ Cittadini. Fù primo il Doge Michele in ad-herir al decreto ; in darne lefempio, e in rime tterne la cura à quella ibi affi-