n8 DE’ FATTI VENETI. altamente sul cuore, non acquietaua mai ne" fìioi penfieri il Goüerno, fèmpreriuoltoà ritentar quella impreià, che nel punto gli anni alianti di iùperare> gli conuenne, pur a contemplation’anco allhora del Pontefice, per itrauagli di Terra Santa foipendere. Or mentre ftaua la_, mano per auuentarièle, iniorfe à rattenerla vn’altra volta la ileffa cagione di prima 5 quafì, che piaceiTe à Dio di ritentar di nuouo la República, fé per quel della fede haueife abbandonato fempre il proprio intereffe. Haueua i n quel tempo In nocenzio Terzo, ilicceduto nel Pa-patoà Clemente, publicatavna grande Indulgenza à tutti i Prencipi, Defiderio e popoli Chriiliani, inuitandoli à fariène degni col merito, foura ogn ÍÍ JcrTv altro apprezzato, di confpirarVnitamente àracquiilar laSacratiiIìma_ nionc Chri- Geruiàlemme. Inuitaua il zelo del Pallore alla grand’imprefa la mor-tuT te di Saladino, Prencipedi marauigliofa condotta, in que3 tempi iè-chi. guita, e per cui diramatali quella Corona in più teile, e diminuitali notabilmente a’ nemici la forza, parea 1 occafione vn inuito del Cielo, che, traicurato, offendeiTe la grada. Quello iànto defiderio del Papa venne principalmente iparib, ed acceiò nella Francia da buon Sacer-"francfa da ^ote » di nome Fulcone, Curato di Narli, Terra da Parigi non molto ■pii sacerdo diicoita, eiòrtando in Pulpito con grand’energia vna moiTageneralo ri eoncor- a^a grand’opera di tutto quel Regno. Si vide in poco tempo con_> re mrntro- Chriflianiilìmo iilinto à puHuIarinfinito concoriò di Popoli, tutti fo popolo, cl Vna conforme crocefiííaliurea, e nell’habito, e nel cuore legnati. Veftironla tra i primi, di fingue, e di grado Tebaldo Conte di Ciam-pagna, eLodouico, Conte dì Bles, Nipoti del Rè, Balduino, Conto di Fiandra, Cognato de/li,- Henrico àio fratello, e Terigi ilio Nipote 5 Il Conte Vgo San Polo, & altri molti, delle qualificate medeii-Tmiapff me còndirioni. Adunarono le loro Aifembjeeà Soiifons, edapoià Compiegne 3 doue in più congreííi ventilarono, tra gli altri, due punti di effenza maggiore. Lvno, con qual Prencipe Chriftiano, per vigor’, e per pietà più adeguato, confederar fi doueano 5 l’altro, à qual parto volgerli, per intraprender più facile verfo la Sacra Regione il camino. ilìirfiai- D?P° alcuna difputa, di commun fentimento conchiufa , e deter-laBiipubii- minata Venetia, furono à periùaderueli le più importanti ragioni. - C he queft’era il piùforte, e ilpiù temuto Potentato marittimo. Che haurebbe potuto pr e ¡lar gran commodo di nauilij all’imbarco mili-tare. Che co’proprijfuoi legni, aggiunti a quei reqij rinforzi, fa-rebbefi numerato vrìarmamento~nauale terribile. Che dalleVe-neteforze impar at afe tante volte la ¡Irada dell’Afa, e datepruoue m quellepart 1 cosìgloriofe$ haueriarieff'efermio nel viaggio di condotta, cgiunti nel facro Paefe ■> dwfegnamento^ e direttione nel battere il fintiero à felicifsimerifolutioni. Datali efficaci motiuii conuocati riiòlièro di efpedir’immediate lèi fcelti foggetti alla República con titolo d’Ambafciatori, e furon eifi 5 Gottifredo di Villa, Har-