LIBRO DECIMOQViNTO. 317 to danaro prometter del ilio. Stabilità l'accordo con Alberigo da Bar-biano,e Pellegrin degli Adolardi, principali Gonduttieri j Esborsò loro in Mantona Stai Balbi à conto ducati otto mila? Laiciaronfi dopo ad n™ in-ogni modo corromper dalDogediGenoua, Nicolò Guarco, e cade iènza effetto anco quello picciolo bene, Ora calato in Iilria Vittor Pi- furieri. fani, icriffe a’ Padri, per euitar’i patimenti di quella fredda, ed otiofa. ilagione, di venir a iùernar’à Venetia con tutta P Armata, Confide- Jani di fuer rolla affaticata dilunga mano 3 bifognofa di refpiro ; in neceifità diri~™,aVtne~ inetterfi ànouella ilagione, e ne premè per Paffenio. Può trouarii tra quelle noilre Immane debolezze fapienza, ma non infallibile. Paruo à quella de5 Senatori,negando al Pifani, di non errare. Gli commife* Negatogli. ro, che fuernar’in Iilria doueife ,• e fù l’oggetto per farne apprenderli nemico in Dalmatia, e per torgli la confidenza, di poter’in netto mare ogni luogo inuader a luo piacimento. Ma benche haueife il configlio i fuoi fondamenti, ruinò però nelpeuento à gran cafifourala. combattutaRepublica. IlPiiàni,fenzaltrareplica ciecamente obbedì , fermò nelPIilria 5 con le cure di prouido Capitano iludiò di riparar al poifibile dalle horridezze del Verno le pouere genti 5 nondimeno l’induilria non potè à bailanza contra Pingiurie prodotte dal Clima., e volute dal Cielo* Furontali, e tante l’entrate infirmitàin quell’Armata infelice: così l’influenza mortale : così generale l’eccidio, cho Gn?«/.veniente meno d’vna crudel contagione ridufle in breue le Galee da. miti difoia. tutto, il numero à iole dodici malamente coilituite. E1 vn nemico Pinfirmità, contra cui, nè il valore, nè Panni preuagliono. Diiperon-ne il Pifani negli ileflì cercati rimedile ne portò in publico la contezza, fecondo iprogreifi. Finalmente,precipitate le coiè,mandouui àparte à parte gli arfili vuoti d’huomini, e ripieni d’horrore, perche qui riarmati à tempo, contra gli ardui minacciati bifogni della vicina ilagi.ono valeifero. Colpito di tal maniera il Senato, alleili prettamente nouo soccorri ef-Galee, e gli le fpinfe di opportuno, ed affrettato rinforzo. Altra groifa fed,tt1 * infieme ripiena d’appreilamenti inuiogliene, per pattarla in Candia. all’armamento di alcune lottili, già comandate j e patendo quefta Città nello ileifo tempo de’ viueri, pur’auanzogli alcuni Vafcelli, per veleggiarli in Puglia, à caricar di fermenti. Era già vicino à fpuntar’al- 1379 cun barlume di Primauera, quando al Piiàni giuniero i legni, e gli ordini predetti. Pensò immediate all’alimento mancante in Venetia., à ;/ Gene_ e gelofo di prouederui, non ne patendo indugio, fi tolie tantoilo dal ral rerjo Porto di Pola, e s’ingolfò anfioiamente all’in sù. Toccogli, iòrtito in. ftr mare, vn procelloio trauaglio, che gli sbandò per varij luoghi iurioià- ¿tjialito di mente l’Armata, etràglialtrifquarciamenti, fu violentemente tra-¡portata entro al Porto eli Ancona lagroflà Gàlea ripiena dell’armi, già Galea gròf-dette, per Candia 5 oue pur capirò , fpintaui dalla fletta tempeilavna. '» gran Barza Veneta, con carico pretioio di merci Soriane. Or mentre quiui