15 MCCCCCIII, APRILE. IC A dì 11 aprii. Fo aldito in Colegio, con li capi di X, sicr Nicolò Dolfìn venuto synico di Albania, mandato lì per el Consejo di X, et par fazi venir pur sierZuan da Molin, proveditor di Antivarf intromesso. À messo in Antivari sier Marco Antonio Erizo era proveditor a Budoa, et a Budoa sier Aurelio Bragadin era camerlengo a Cataro. A dì 12 aprii vene leltere di Roma e di altrove, et da poi disnar, il principe fo in chiesia con li oratori a lo ofìcio de more, nè altro si ave che si dicesse. A dì 13 aprii. Fo il zuoba santo. Si ave lettere di sier Zuam Maria Mudnzo capitanio di la riviera di la Marcha, aver preso verso Huigno uno navilio de triestini con ... e altro clic passava a Pexaro per valuta di duchati 2000, et baio tolto per controllando, et lo mandò qui a l’ofìcio di Catnveri justa le le-ze, li qual sententiono fusse perso. Et perchè il morbo in la terra sequiva a San I,u-eha, li savj sora la sanità fono in Colegio, et fo terminato che in questn note che si soleva mostrar tre volle il Sangue di Cristo e altre reliquie, si mostri aolum una volta et poi si seri la chiesia. Item, che compito il perdon, eh’è ozi da vespero fin doman eli’ è il venere santo a 1’ hospedal di missier Jesu Cristo a Santo Antonio sii, e, de cccirro, più non sii li perdoni in le cliiesie. Item, clic in ninna chiesia più si predichi. Item, non si andasse a cerchar li sc-puleri. Item, le chiesie si serasse a bona hora : el fonno mandati assa’ a Lazareto et serate le arche. Di Franza, di V oraior, date a Li on. Come il re si dolse molto con lui, e più el Cardinal Roam del governador nostro di Otranto, qual era sta causa di la perdala di le sue galie, dicendo le sue galie erano sta vendute. A dì l i aprii. Fo il venere santo. Hessendo il prencipe a messa in chiesia, .vene lettere prestissime di Roma di 11, come a dì 10 a hore 3 di note lì in Roma era morto il reverendissimo Cardinal Michiel uno di sei episcopi, episcopo di Verona e titolo di Santo Anzolo, el qual era,inanellato in bore ;ì(j. Si judieha sia sta atosichato per tuorli la facoltà, pero-chè, avanti el spirasse, el papa mandò guardie alor-no la casa, adeo, à (ambulo tutto il suo, si ticn duellali .... milia de contadi. E inteso tal nova, subito l’orator andò dal papa a pregar sua santità non desse ditto vescoado di Verona a niun tino la Signoria non li nominasse uno col Senato, justa il consueto, et il papa non li potè dar audientia, e le porte erano serate, et era il papa col ducha. Si ticn contasseno li danari del detto Cardinal nostro veneto defunto. Et vidi una lettera di Roma, che detto Cardinal ha lassato duchati 120 milia, li quali tutti il papa li harà, perchè havea preso di contadi duchati 50 milia, et altri K) milia havea di contadi in salvo de Orsini ; item, arzenti per duchati 20 milia, zoje e fornimenti per duchati 10 milia, tapezarie e mobeli per duchati 10 milia, bestiame per duchati 10 milia.etc. Sichè, tal morte à torna molto in proposito al ducha Valentino. Questo Cardinal era patriarcha constantinopolitano; havia anni.... stato Cardinal anni____fato per papa Paulo havia intrada per duchati 22 milia, havia optima fama, e, a tempo G fu fato papa Alexandro, lui saria stà papa si l’ha-vesse voluto far simonia. Era savio, catholico et bon venitian, ma, ut plurimum, stava in caxa e di raro dava audientia, ma alendeva a studiar. Havia bacie su quel di la Signoria, videlieet in veronese, una in Frinì, et una a Ravena, et intesi el fu posto in una mulla, ma non li valse, che morite. È da saper, come ozi li fratelli di domino Borto- lo Trivixan episcopo di Cividal ili Belun eli’ è a Roma, e parenti del preditto Cardinal, levò una zanza che ditto Cardinal, avanti che ’l morisse, renoncio el vescoado di Verona al ditto suo fradelo. Tamen, non fu vero, imo da alcuni fo suspetato il preditto sapesse del veneno, perché era tutto cossa dii papa e quello conzava le maslelade di beneficj. Et per la Signoria lo subito scrito a Roma pregasse il pontifice non facesse lo episcopo di Verona, sino che con il Senato non se li scrivi. Da poi disnar, fo predicato a San Marco e non altrove, e predichò il fradello dii Bataja fo castellali in Cremona di l’bordine di San Francesco, che predi-chava a San Polo. Et in questa notte non fo predicha, nè fato la passion justa il consueto per caxom del morbo. Fo eliam levado non si facesse merchado a San Marco nè a San Polo. In questa note si partì la galia di sier Andrea Bondimier soracomito in armada; el sier Bortolo Dandolo messe baneho et sarà expedito subito. A di 15 aprii. Sabato santo, vene lettere molto desiderate dii zeneral di 29 da Corfù, et per via di Ragusi di Zacaria di Freschi secretano nostro, date a Constantinopoli a dì 15 et 17 marzo, il sumario di le qual leltere è questo. Come par, esso secretarlo a dì primo scrisse, ma non si è aute, et era morto il fiol dii Turco stava per mezo a Rodi, et il Signor turco (a) ahuto gran dolor, nè havia lato Porla. Item, par esso secretarlo si scusa non haver potuto scriver avanti per non haver messi, e auto dolor colici. Itnn, che XI volte è stato' a la presentia dii Signor per li tradimenti di la pace, et haveano formato li capitoli,