985 MDXXXil, SETTEMBRE. 986 questa Camera per ditta fabbrica è sta spesi in altro. Hozi, per uno venuto da Bicadi al confili di Bossina, si ha come li bassa di Bum, Suonici) et Simuleremo sono sU'i rotti, et è sta morto Murali) Ghleoaia. Da Zara di sicr Antonio Michiel conte, et sier Jacomo Mar zelo capilanio, et sier Gregorio Pizamano proveditor zeneral, di 19, ricevute a dì 23 ditto, In questa h«ra abbiamo inteso beri il conte Piero Crusich, con li soi eli-sani, ha auto colloquio con li capitani di Segna, insieme si a rampono con forsi 300 persone atorno il castello di turchi di Salona, dove era persone 50, et 1* ha preso et tniati a pezi lutti li turchi erano dentro, et 1* arteHaria era lì 1’ hanno comluta in Clisa, e il castello è mezo ruinalo. Di sier Gregorio Pizamano sopraditto, di Zara, di 20, ricevute a li 23, drizata a li Cai di X. Il vescovo di Transilvania di nation di Traù, dove ha la madre et uno suo cugnalo, li ha scritto una lettera, et manda la copia, et avisa etiam lui la presa dii castello di Salona ut supra. Questa è la lettera : Quanto del stato di questo regno, la maestà dii re nostro, il re Zuane è in Buda con gran gaudio, insieme con il signor governador, idest il Oriti, ma la sua Signoria illustrissima post dimane va a la obsidione di Strigonia, forsi con 20 milia soldati. Il re rimati in Buda. La soa Signoria illustrissima ha pialo un mirabile e sincero governo di questo regno, ita che ogniuno si Irova contento et pronto alla sua obedienlia, et le cose di queslo regno vanno meglio che non sapesseno desiderar. Cerio Idio ha mandalo queslo homo. Lo Gran Signor è già in Alemagna, ma non sapemo in che loco, unum est che non va alla drela sotto Viena e forsi lei sarà 1’ ultima a perir Queslo fa per mostrar il suo inzegno e consegli secreti. Mi par lo-deschi sono mganali. Armala infiuila è venuta sotto Buda et ogni dì viene, come ampiamente intenderete da messer Antonio Todesehi, non hanno gente grande zoè che potessero contrastar col Turco in campagna, pensano contenersi in le città. Sichè pensale a quanto male ne ha conduli imo tutta la cristianità la durezza et temerità di Ferdinando, qual è stalo in Boemia et boemi li danno non scio che puoco aiulo, avendo fallo paltò seco che subilo vedrano abrusarsi Moravia et Slesia possine voltar bandiera. Speramo tornerà il membro al corpo suo. Di Carlo qui nulla, Pranza giocarà con lui alla mora. Li ambassadori di questi do fradelli erano andati da 1* imperator turco, li qual non li ha voluti lassar, finché non ha passala la Orava, bora li ha rimandali, non scio con che relatione la Sua Maestà li mandava per via di Albaregale et comandò al signor governador mandasse a receverli con 400 cavalli per loro seguila. Et cusì Sua Signoria havea mandalo me, quali ancora non souo gioliti. Quel che è certo, lo exercilo va per paesi inlacli e buoni, a niuno gli fa male degli ongari, imo Imbrain bassà lutti i schiavi ebe vengono fatti per la via li fa render, con amo zar et baller de turchi ; niente pigliano per forza nè senza danari, et in Buda lanlo semo familiari, che par siamo fradelli. Dio ci fazia bene. Budae die 15 Augusti, Di Caodistria di sier Lunardo Venier podestà et capitanio, di 20, ricevute a dì 23, Ozi sono venute molle persone di le parte superior di verso Lubiana, in consonanza aiifrmano una gran banda di cavalli lurchescbi esser venuti fino a Nova mesi, loco lontano di Lubiana per zerca una ¡ornala, e de II seorzizando fino a Cil terra lonlan di uno altro conto di Lubiana una giornata e meza. Questa nova si verifica per via di Trieste, dove molli fuzeno la furia di turchi, i qual melleno ogni cosa, a ferro e a fuoco et non fanno presoni Tulio queslo paese di sopra si trova in grandissimo terror. Di Roma, di 1’ orator nostro, di 20, ricevute a dì 24 Septembrio, da matina. Come eri era stalo col pnpa, qual li disse aver lettere dal suo nontio in Franza di 8 dii presente. Come lo aboccamento di quella Maestà con il re di Anglia era molto avanti el saria questo octubrio, venendo il re Anglico a Genes et il re Cristianissimo a Ardes, vedendosi poi dove si videro l’altra fiata, et si dice è per causa del Turco, dicendo Soa Santità questa ha ben qualche apparenti«, ma leniva fusse per altro. El che l’oralor francese haria rizercà Sua Beatitudine li mandasse qualche segno celiando Cardinal, et li havia risposto bastava aver 2 soi messi apresso quelle Maestà, che volendoli sariano con quelle. Etiam li fece inslantia di ha-ver le bolle di le Decime, qual porlo in Franza monsignor di Valers, con dirli daria la sua armata, e a queslo li rispose quella del Boria esser parlila et non li bisognava più el non polea darli dilla bolla. Poi Soa Santità disse le nozze di la fiola dii re Cristianissimo nel re di Scozia si praticavano. Le cose dell’ imperador esser in bona speranza per