"1 MDXXXII per questo non si perde la libertà. Sla al signor a dar et 11011 dar. Alegò molli casi seguili. El li rispose sier Marco Minio el consier. Ite-rum parlò sier Gasparo Coniarmi. Andò la parte. Fu preso di no. Ave : 29 non sincere, 32 di la parte, 99 di no. Fu posto, per li Savi, condur a lezer lelion in la sacra scrilura frà Zacaria di l’ordine di predicatori con salario di ducali 50 a l’anno per spese et comprar libri. El io fici azonzer le/.esse a S. Salvador. Sier Marco Minio consier, sier Hironimo Zen cao di XL, voleno che ’! leza dove parerà al Cole-gio. Ilor fo suso in Pregadi voleano lezese a San Salvador, el sier Gaspar Malipiero consier disse bisognava luto il Collegio inelesse parie, dando li danari di la Signoria, el voi i tre quarti ; il che era falsissimo. Et sier Sebastian Miani cao di XL, sier Lu-nardo Emo savi dii Conseio, sier Francesco So-ranzo savio a Terraferma sleleno saldi lezese a San Salvador. Li Consieri el do Cai di XL el il resto di Savi messeno lezesse dove pareria al Co- legio. Andò le parie. Ave:.....non sincere, .....di no, .... di Consieri el altri, .... dii Cao di XL el altri. Iterum quesla sola bulolà. 311 lìti Verona, dii capitanio et vice podestà, di 16, ricevute a dì 17 Avosto da sera. Ileri a bore una di noie ho haulo lelere di Peschiera dii provedilor el quelli deputati. Come lo illustrissimo signor don Ferando Gonzaga è levato de lì con la sua compagnia di cavalli zerca 1500 et è reslato capitanio Zucharo, qual etiam lui si preparava per levarsi. El vanno verso il ponte a Dol-zc, et si hanno portalo benissimo, nè falò dano alcuno. Scrive, haver man lato conira le zenle dii duca di Ferrara vien per prender la rota di Po a Sacheta. 11 signor duca de Urbin ha disnato quesla malina a Peschiera con il signor dpn Feranle, poi se imbarcò per Manloa. El ora qui da mi el conte Ambrosio suo locotenente, qual mi disse creder F andasse a Manloa per acompagnar la signora duchessa ; poi anderà a Ferara, per veder quelli bastioni ha falò far il duca, -poi venirà a Padoa, per andar poi in Friul, iusta i mandati nostri. Da Crema, dii podestà et capitanio, di 14, ricevute a dì 18. Manda questo reporlo : Referisse Zorzi di Conti de Camisano come beri hes-sendo a Fontanella il viste partirse el comissario per andar a far li alogiamenti a Bor dolano in cremonese per le g"iite che sono in Fontanella ; et vele distribuir a li fanti et capi de squadra cela- AOOSTO. 77g de el corsaloli. Et che questa malina si son parlili. Avanti che se partisse ha visto quelli partir per Bordolano, et de lì deveno poi andar a Pia-dena per passar sul mantoano per esser più propinqui a Peschiera per passar et andar a la volta de Viena. Dice ancora haver visto come quelli di Fontanella sborsorono al compimento de li 300 scudi al signor Martio Colona che gli ha vea promesso de disloggiare. Da Sibinico, di sier Bernardo Balbi conte et capitanio, di 9 Avosto, ricevute a dì 18. Hora bora è zonto uno mio exploralor, parli a dì 27 dii passato di Xagabria. Referisse il Signor turco a li 20 di! passato con il suo esercito passò la Drava per mezo la terra de Osich et procedea el camin a la volta de Posonia et Buda. Che immediate tragelalo che hebbe mandò uno suo ea-pilanio hongaro chiamalo Banphi Janis con 32 mile turchi a correr et brusar alcuni lochi dii re Ferdinando, ita che si vedea li fochi, el tuli se atrovano in grandissimo spavento el timore. Che in Xagabria, per via di uno secretario di lo episcopo, ha inteso il re Zuane venir a l’incontro dii Gran signor turco a Posonio, qual so iudica al lulo andará a la impresa de Viena el poi invernará lì in Hongaria et non farà giornata. Et havendo mandalo il re di Romani a rechieder homeni et danari a quelle parte di Xagabria, Slovigne el Garinthia li hanno risposto non haver danari, et voler atender a defendersi con quelle poche forze haveano r et li mandava pochissimo aiuto. Dicesi aspetasi il re di Poiana in una Ierra dii re di Romani chiamala Casovia per tratar acordo Ira esso re di Romani et il re Zuane per rimover il Turco di tal impresa, la qual iudicano mollo pericolosa ; el si pensa la cosa sarà tarda. Da Cividal di Friul, di sier Nicolò Vii-turi proveditor, di 16, ricevute a dì 19, in Pregadi. Manda una letera haula da un suo amico la qual è di questo tenor : Magnifico Signor. Scrissi la ultima mia, qual fu a dì 10 di Io instante. Ifozi è venuto uno mio amicissimo da Vi-lacho, qual dice haver letto una letera drízala a missier Zuan Janus dotor et gran richo di quel locho. Che li Turchi fin bora non esser acampali a l’assedio de Viena, nè sapersi quando si expela-vano a simile impresa, imo alquanti cavalli et assai bon numero, erano comparsi avanti, si sono retiniti. La terra esser ben fornila de qualunque sorte di