335 MDXXXII, GIUGNO. 336 lio, ma P imperator mai ha volulo suspenderla, et loro siali ostinatissimi, inimo da poi alcune terre si sono di novo scoperte luterane, unde Soa Maestà determinò lenir la seconda dieta in Spira. Ila dimandalo con summa instanlia al Pontefice il Concilio generai, qual è la via più secura che sia a questo morbo, ila procurato etiam con il re Cristianissimo e altri Principi et stali cristiani, ma molli contrari li è sta opposti, che facendosi il Concilio potria portar qualche danno alla corona di Spagna ; ma Soa Maestà è slà sempre constantissima in volerlo, ma a questo suo bon voler non li è slà corrisposo eie. Non ha voluto mover arme conira questi heretici, al che era persuaso di fare, ma solo non saria stata bastante a tanta impresa ; ma li Principi e Stali cristiani non voleva implicarsi in tal guerra, et però, tentati, li negavano l’aiuto loro, e lutti quasi exorlavano procedere con destreza et non con P arme. Soa Maestà dubitava di popoli per la molta licentia presa, ma la cosa del Turco ha impedito eie., unde con questi Sua Maestà ha voluto usare ogni destreza. Desidera per la fede di Cristo si tolesse una impresa conira inlideli, nella quale voria andar in persona, et venendo turchi voi andarvi etiam conira con la propria persona. Questa Maestà quando è con li soi fiamengi è domestichissima, ma con li altri Immanissimo et nelle audientie molto palienle, nè mai li in-terompe, nè per cosa se li dica si altera o pro-rumpe in alcuna mala parola. E quando alcun per povero ehe’l sia quando el vien fuora di la camera li voi suplicar alcuna cosa, si ferma et li presta le orechie e tuo lui le suplication in mano ; sichè ca-daun poi parlarli senza tema di esser scazialo via. Risponde poi con grave, prudente el dolce forma di parole, che lutti si parteno poi satisfalli. Soa Maestà è molto insto, non soliim in li caxi di iu-stitia, ma ancora in li promission fatte, et intento mollo a la dignità et honor suo, lo quale a tutto 131 prepone. Questo poi far fede la restilution che fece di Como et dii caslel di Milano al duca, al qual volse servar la promessa, contra la expelation forsi de molli e contra il consiglio di alcuni soi principali; poi la sentenlia fatta per il duca di Ferrara contra il Pontefice, et prorogò il compromesso, et pregando il Pontefice a voler così questo accordo, ma visto non voleva, fece la sententia. Quanto al vestir suo e di la corte non sì vede molto splendido, anzi parco assai, usa solimi haliti di seda, e assai restretti ma altilati mollo e li tiene in suo uso lungamente. El molti che spera mercede di Sua Maestà per qualche servizio fattoli lonzamente aspettano inanzi che la possino ottenere, nè molto restano satisfalli, et lo reputano non liberale, e dicono morendo qualche suo gran servitore non si ricorda del servilor suo a far ben a li soi, come ha fallo a monsignor di Chievers gran canzelier etc. Ma in li piatì soi el di soi par liberalissimo et ne la cazza et altre spese ordinarie. Dona ancora assai più che non facea il re cattolico, più remunera in qualche forma tutti quelli lo hanno servito quando li viene occasione di farlo, o con episcopati, abbalie et comendarie, o con qualche stalo, o con provisioni, o con danari contadi ; ma in questo è pi,ù pronto e largo verso fiamengi, che verso spagnoli o italiani, perchè a quelli dove è nato ha molla inclinalione. Dona etiam, assai a signori diversi a ambasatori de Prìncipi et altre persone; el nel suo partir di Bologna donò a molli signori spagnoli che tornorono in Spagna più de scudi 300 milia. Et in Bruxelle questo luio passato fu levato un conto di molle spexe extraordinarie fatte da lui da li 21 di marzo 1530 che partì da Bologna fino a li 12 de luio per scudi 270 milia in doni ; solamente nel vestir usa forsi per qualche suo prudente rispetto, qual è stato molli anni su guerre et ha contratto molti debiti, hora attende a pagarli più presto che in vestirsi. De le mercede infiniti aspettano et si tarda, secondo il naturai costume suo, per esser tardo in ogni sua actione el in dispensar dignità et beneficii, il che procede o per esser flemalico, o per la moltitudine di negotii, in li qual è mollo occupata; ma per questa tardità alcuni parlano conira di lui, fino di propri soi, ma nel resto è degno di molta laude. Soa Maestà non è cupida di occupar novo Stalo, et ama solum la pace, per il qual effetto passò di Spagna in Italia, et si sa come facilmente vene con noi a la pace conira il parer et voler di alcuni propri ministri soi, e conira la expetatione de molti, et render il Slato al duca di Milan, qual se diceva èra caduto del feudo. Dapoi passò in Germania et procurò fusse eletto il fratello re di Romani e privò a questo la successici) sua. Questo fece per non lasciar sì importante provìntia senza capo, stando essa molto lontano; et ne la diferentia ha hauto il duca di Savoia con svizari mai ha voluto aldirlo si fazi guerra el ha soferto svizari li occupi Zanevre più presto che prender le arme. Et quando li è proposta qual cosa habbi principio di guerra, la schiva come il foco, zerca di conservar Italia in