781 MCCCCCIV GKNN.VJO. 78-2 cha Constantinopolitanus et cardinalis Helren-sis. Etiam, I’orator nostro, di 4, scrive il pupa averli parla di questo. Or el principe li disse era stà promesso al Cardinal Ystrigonia beneficj primi va-chanli acciò difendesse la Chiesia, tamen si vederi». 375 Et cussi fono licentiati. Di Eiemagna, di V orator nostro, date a ... a dì 23. Come il re è Apsit con la raina, et expedi il ducha Alberto dicendo 1’ andasse in Augusta che 10 seguiria ; et esso ducha ha mandato li soi, e lui è restato col re su una slisa tirata da 4 cavalli, acciò soa majestà non indusj l’andata. Item, à ex pedi nontj driedo el signor Constantin Amiti va a Roma, che vadi pian e forsi mutata commissione. Item, à menalo con lui esso orator a cena domino Jacopo di Banisis secretario venuto di Roma, e parlato insieme, à il papa non averli dato alcuna commissione; sichè la Signoria poi star secura di la parte di lì. E inteso il re la rota à ’ula francesi in reame, à expedi nove commissione a li soi oratori e latine e in tode-sco, perchè Cerlainer non sa solum la lingua tode-scha. Item, è lettere di 1’ archidtica, che a dì “25 di questo si dovea partir di Fiandra 400 cavalli por venir accompagnar il re a Roma; altri dice 800. Item, è zonlo a la corte domino Agustin di Becha-ria foraussito di Pavia, eh’è podestà ili Mantoa, con presenti di comestibili al re e la raina; e questo per intender la soa andata a Roma, e poter, 'svisando Mantoa e Ferara, notificharlo a Franza. Item, si ha, alcuni zenthilomeni milanesi, per dubito, francesi li hanno mandati in Franza ; et che a Cliaravazo è venuto 250 cavalli di francesi, et aver fato novo insulto. Di Ravena, di rectori, di 27. Come, fato li comandamenti a quelli ductori stagino preparati, par 11 conte di Piliano à ‘uto a mal et si à dolto ogi con loro, dicendo la Signoria non fa cavedal di lui el fa pocha existimation ; e si la Signoria voi, l’anderà a repatriar a caxa sua etc. Item, à ’ulo alcune nove di Osena esso conte, qual le manda. Di Cesena, a dì 27, al predicto conte, scrita per uno silo amico. Come hanno cominciato ad cavare soto il coridor che va a la rocha, al torresiuo de' piaza ; el secondo dice lo inzegnier che fa dieta cava, che domenega o luni darà el focho e farà ruinar circha doi parti del dicto coridor. La cava è fornita ; aspetano uno Cantone con 100 pali di ferro da Ymola, el qual è per via. Etiam si aspeta el vescovo di Castello con 500 fanti, tamen non hanno el sia partito di Roma, nè etiam habi auto danari. Item, lì sono 100 fanti bolognesi, e la comunità li ha dato ducati 200 per le spexe per uno mexe, li «piali stanno a la guardia di la rocha vechia ; ma passato questo mexe, si ’l papa non manda altro socorso, sarà forza lassar l’impresa, perchè la comunità non ha più che spender. Item, è tre dì che ’l signor Antonio Or-delafi scrisse una lettera al governator, et li avisa aver fato pigliar uno favenlino mandato dal proveditor per voler far intrar in la rocha di Forlì e farla dar a San Marco, e molte altre cosse che lui à dite; la qual lettera lui l’ha mandala al papa. Item, è aviso di Ymola, come li ambasatori soi di Ymola, quali 37 erano a Roma, sono stati spazati dal papa in questo modo :• che ’l dà Ymola, Forlì e Faenza al signor Ga-leazo fo fiol dii conte Hironimo, el li dà per moglie una sua nepote ; e fa el signor Octaviano suo frate- io Cardinal con intrada di Ili milia ducati a l’anno. El Cardinal San Zorzi à dato una sua nepote a missier Zuan Sassatello, e dali conditione, ofllcj et beneficj ad molti altri da Ymola eie. Et per Colegio fo scrito a Ravena, eli’ è stato per inadvertentia a non aver dato notiti» al conte di Pitiano etc. Da Vicenza, di sier Alvixe Zorzi podestà. Come cavalchò a Noventa per il caso di la morte di domino Antonio Dolo, e fato il processo trovò 22 in tal delieti. Tamen, ne ha banditi 15,ut in senten-tia, qual manda la copia, di terre e luogi ili la Signoria nostra, e si rompino e foseno presi, li sia tajà la testa; ma si à riservà etiam a far contra il resto. Item, alcuni non solum quello feno li à baslà, ma etiam sono venuti in la villa e sachizato il resto di caxa e portalo via ; però voria aver autorità di darli taja. Et cussi ogi in Pregadi li fo dato tal auctorità. Da Verona, di rectori. Zercha il ponte di la Preda, e il marchado fato, et quello monta ditta spexa. Da poi disnar fo Pregadi; fu fato proveditor sora i dacj sier Nicolò Bernardo fo a le raxon ve-chie, qu. sier Piero. Item, a li X savj, sier Priamo Contarini, fo di la zonta. qu. sier Antonio, e sier Piero Morexini, fo ai 10 savj, qu. sier Marin ; proveditor sora 1’ armar, in luogo di sierZacharia Bernardo che morite, rimase sier Mathio di Prioli el 40, qu. sier Francesco. E rimase Consejo di X suso per far li soi capi, videlicet sier Andrea Venier. sier Piero Capello refato, sier Alvixe Malipiero ; nè altro feno. A. dì ultimo zener. In Colegio. Vene tino nontio dii Cardinal di Medici, insieme con Piero Bihiena, et presentò la lettera di credenza, el qual è nominalo Andrea di Medici cuxino dii Cardinal, data a